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Gli Errori dei Lettori: 3- LA CRITICA

Io tratto gli scrittori molto male. Li maltratto per lo più. Li massacro, li abbandono, spesso gli urlo contro. Se i libri sono come le persone, gli scrittori sono come una divinità silente e antipatica.
Non credo meritino particolare compassione, perché il mezzo di comunicazione che usano è antidemocratico. Nel momento in cui hanno loro il potere di parlare e di esprimersi senza ricevere risposta, la critica è l’unico mezzo che abbiamo per sovvertire la loro dittatura.

Il diritto di critica è sacrosanto per questo motivo. Un libro può essere spinto da case editrici e protetto da chissà che figure potenti. Ma non può avere anche la critica dalla sua parte, altrimenti il sistema diventa fascista. Non ci sarebbe replica.
Non puoi avere il 100% del potere. Il 100% del potere è l’Unico Anello, e mi pare che un certo scrittore che io amo odiare, abbia scritto due o tre cose in merito alla distruzione necessaria del Unico Anello.

In ogni caso. Ci sono due tipi di lettori che possono fare una critica a mio modo di vedere le cose: i cani e i gatti.

Il cane è felice qualsiasi cosa lo scrittore faccia. E’ un bimbo entusiasta che adora tutto ciò che legge e si innamora di tutto. Anche io quando ero piccola mi innamoravo di tutto. Sono stata cane anche io, da bambina adoravo qualsiasi libro leggevo.
Ora sono decisamente un gatto.
Ossia un lettore diffidente per principio che ricambia le attenzioni dello scrittore con l’indifferenza. E credo che per fare una critica bisogni essere un po’ gatto. Perché il cane è inutile ai fini di una critica oggettiva. Il cane esalta tutto, scodinzola sempre felice. Ti scrive tutta la trama del libro e ti dice che lo ha adorato e che è bello.

“Bello” è una non parola. Va bene per tutto, non ti dice assolutamente niente.

Allora credo serva l’indifferenza del gatto che ha letto di tutto e inizia a disprezzare ogni cosa eccetto quella che ha davvero qualcosa da dire.
Il gatto deve criticare il senso profondo del romanzo, il senso politico, il messaggio, la costruzione.
E lo fa, senza tanti problemi. Perché quella è l’unica critica che costruisce.

La critica non è sparare insulti sul nulla, attenzione.
Non serve a niente nemmeno quello.
La critica è educazione, metodo, severità. Il mio buon nemico Lars Von Trier dice sempre che la severità è un dono.
Ed è vero.
Perché senza, non si cresce.

22 risposte a “Gli Errori dei Lettori: 3- LA CRITICA”

  1. Che nel micio! Ciao Henye,buon proseguire!
    🖐️🤗☺️🌌❄️

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  2. Ma una combinazione sana tra le due cose è da escludere?

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    1. Assolutamente no. Anzi. Credo sia impossibile essere esclusivamente uno o l’altro

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  3. Io sono più tendente al “cane”, perché quasi mai mi trovo deluso dalla lettura dei miei autori preferiti.
    Ho trovato libri che mi sono piaciuti “meno”, ma raramente ho pensato di bocciarli in modo netto, quasi mai.

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    1. Per un conto di invidio per questo. Io faccio sempre più difficoltà a trovare testi interessanti

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      1. Io parto da un punto di vista differente.

        Non è il testo che deve essere interessante: devo io interessarmi al testo.

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      2. La mia premessa è totalmente diversa. Sì come dici tu, questione di punti di vista.

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  4. Io sono entrambe, dipende molto dal libro e da come lo vivo mentre leggo. Prima del blog sicuramente ero molto più “cane”, lo ammetto 🤣

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    1. Io lo ero in un’altra vita, secondo me con Percy Jackson sono diventata quella che sono diventata, perché è stata la prima saga che mi ha fatto mettere in dubbio tipo ogni cosa che era stata scritta.

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      1. In ogni caso non sono comunque capace di dare un giudizio ( come le stelline su Goodreads) quindi certe cose cambiano fino a un certo punto xD se un libro mi entusiasma ci devo riflettere parecchio per decidere una valutazione oggettiva se proprio devo farlo 🙈

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      2. Infatti io non do voti perché il voto per me non ti dice niente del valore di un libro. Cioè poi non puoi mettere sulla stessa scala un Dostoevskij per dire, con un’opera come Sei di Corvi che è buona ma proprio gareggia su un’altra categoria.

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  5. come quando demolii After e divenne il mio articolo più veloce a raggiungere le 300 views 🤣
    cmq mi sa che ormai sto diventando di gusti difficili, per uno che apprezza i film horror, non c’è un romanzo horror o thriller che mi soddisfi

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    1. Ora voglio quell’articolo.

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      1. Fammi sapere cosa ne pensi

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  6. Diciamo che la critica tende a essere estrema, almeno per quanto riguarda quella del cinema. Perché o tende a perdonare molti difetti evidenti oppure tende a distruggere un film anche in maniera immeritata. Ci dev’essere una via di mezzo, ovviamente bisogna essere severi ma bisogna essere giusti a sottolineare gli elementi che funzionano o no. E soprattutto nel panorama italiano ho visto tanti critici distruggere pellicole in maniera ingiusta. Penso solo a Freaks Out che la critica italiana ha pesantemente distrutto e in maniera altezzosa. Incredibilmente, e questo è qualcosa di storico, molte pellicole italiane simili vengono distrutte nel nostro Paese ma elogiate da altri Stati come ad esempio USA e Francia (mi viene da pensare a registi come Mario Bava o Lucio Fulci).

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    1. E pensare che Freaks Out mi era piaciuto tanto. Però vabbè la critica italiana è un disastro sotto quel punto di vista, perché non rischia. Come diceva il buon vecchio Anton Ego “Un critico rischia nello scoprire e difendere il nuovo” cosa che in Italia non si fa.

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      1. E guarda proprio il caso, di solito la critica italiana tende a smontare proprio quello che è nuovo, almeno nel nostro panorama.

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      2. Lo so bene. A volte tendono a essere altezzosi. Di solito preferisco i recensori di siti come Nocturno che invece sono molto aperti.

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