Off-Topic: Mare Fuori

Spesso negli articoli Off-Topic me la prendo con la Rai senza pietà, perché la Rai non la merita.
Qualcuno potrebbe dirmi, e allora perché continui a guardare le fiction Rai?
Mi diverto, devo ammettere. E alcune fiction le ho trovate, seppur una minoranza, incredibilmente valide. Come “Volevo Fare la Rockstar” che consiglio a tutti, o il cult “Ispettore Coliandro” o anche la dignitosa “Vostro Onore” con Stefano Accorsi.
Prodotti di nicchia, di Rai 2, un po’ più liberi e sperimentali.

Invece “Mare Fuori” è di Rai 1. La tv generalista. Quella degli orrori solitamente. Quella delle fiction atroci con Lino Guanciale o Serena Rossi.

Altre fiction sono invece dignitose, come “Non mi Lasciare” o “Io ti cercherò”.

Mentre “Mare Fuori” è proprio bella.

Per chi non la conoscesse, Mare Fuori è una serie tv ambientata nel carcere minorile di Napoli. La scrittura è quella un po’ di “Orange is the New Black”, dove c’è un focus episodio per episodio su un personaggio, con i flashback che lo hanno portato a commettere il reato. Ma di “Orange is the new black” ha solo lo stratagemma narrativo.
Segue un po’ il discorso iniziato da “Romanzo Criminale” e “Gomorra”, ma discostandosene. Sebbene infatti siamo in un ambiente di criminalità organizzata, questa viene sempre condannata.

Ho sempre reputato buone le due serie tv, ma avevano il grande difetto di spettacolizzare e idolatrare alle volte dei criminali. Non dando la giusta condanna morale ai protagonisti. Il discorso di “Mare Fuori” invece è un discorso sul recupero sociale e sul modello educativo che dei ragazzi dovrebbero seguire.

Gli attori sono prevalentemente ragazzi, ma il cast è molto buono. Nicolas Maupas interpreta il protagonista, Filippo, il bravo ragazzo inserito lì anche per spiegarci alcune cose a noi spettatori esterni.

Il suo personaggio infatti è un ricco figlio di papà estraneo all’ambiente criminale, si ritrova in carcere perché commette un reato in una notte brava. L’attore è molto capace per quello che riguarda l’espressività del viso. Invece deve imparare a recitare meglio col corpo, perché spesso risulta goffo.

Carmine , interpretato da Massimiliano Caiazzo, è il co-protagonista, il amico di Filippo all’interno del carcere. Nato in ambiente criminale, e in cerca di una fuga e di una redenzione. La loro amicizia è il fulcro della serie, perché Filippo pur essendo ricco è privo di legami veri, reali. Solo nella difficoltà estrema lega con Carmine e diventano quasi fratelli. Tra i due attori c’è molta chimica.

Anche per i personaggi minori, gli altri ragazzi, c’è molta cura nella scelta di visi significativi.

Molti hanno il viso incattivito e feroce, l’attitudine. E la cosa che mi piace è che i personaggi secondari sono molto curati.

Colpo di scena, anche i personaggi femminili sono ben curati. A partire da Naditza, ragazza zingara interesse amoroso di Filippo. Che per una volta è un personaggi diverso dalle Lucie Mondelle Rai. All’inizio manipola Filippo, se lo rigira come un calzino, lo seduce addirittura. Ha la passione per la musica, una situazione familiare disastrata ed è forte e indipendente. Anche qui abbiamo un’attrice , Valentina Romani, che credo fosse più famosa degli altri ragazzi perché l’ho vista in altre fiction. Comunque si vede che ha più esperienza recitativa, è molto brava e dal viso molto iconico. E la scrittura del personaggio è ricca di dettagli.

Nina invece è la fidanzata di Carmine. Lei è molto dolce, senza risultare stucchevole. La scelta dell’attrice che hanno preso anche qui è molto interessante. Ha il viso dolce e gli occhi limpidi. Rappresenta la speranza di Carmine di una vita diversa.

Per non parlare di Carolina Crescentini, che interpreta la direttrice del carcere. Dai tempi di Boris lei è una delle attrici italiane più brave in circolazione, e anche qui fa una grande interpretazione.


Il suo personaggio è forse quello scritto peggio secondo me, è troppo stereotipato e si concede troppi cliché. Ma essendo lei molto brava riesce a renderlo credibile. E’ una direttrice severa ma anche capace. Resa zoppa da un incidente d’auto che le ha portato via praticamente tutto.

Carmine Recano interpreta invece il suo sottoposto e braccio destro. Anche lui personaggio molto umano che cerca di rieducare i ragazzi. Anche lui viso iconico.

Forse il più grande merito della fiction è proprio il casting, che ha premiato visi particolari, ognuno è iconico e riconoscibile.

Altra nota di merito è il modo in cui sono trattati il femminicidio e la violenza di genere in questa serie. Infatti è credibile, perché parliamo di ragazzi con situazioni familiari molto difficili. Ed è realista perché non si perde in melodrammi e in narrazioni sguaiate. Come la Dottoressa Gio.



Mare Fuori ci mostra i lividi, ci mostra la violenza e anche quella psicologica oltre che fisica. Ci mostra lo strapotere maschile in alcune situazioni, dove la moglie non può lasciare il marito perché non ha lavoro, perché non ha casa, perché il potere economico è tutto suo. Lo strapotere mentale, nel caso di Gemma, ragazza dal fidanzato violento che non riesce a lasciare. Però questo viene fatto nella maniera giusta, credibile, affrontando quello che è un serio problema nel nostro paese.

Così come quello della criminalità organizzata, che spinge i ragazzi verso un codice di valori delirante, dove chi uccide è più forte.

Carmine ne è l’esempio, soprannominato “Piecoro”, ossia pecora, perché non vuole uccidere o fare del male a nessuno sebbene la sua famiglia sia mafiosa. Tutti si aspettano che lui dimostri qualcosa, addirittura quando commette un omicidio il fratello gli dice che ora avrà una ragazza perché ha dimostrato di essere uomo.
Ecco anche la mascolinità tossica ci viene mostrata. Senza retorica, senza fronzoli, ma in maniera diretta e sincera.
Affrontando anche temi come lo stupro, e come lo stupratore viene trattato in carcere. Senza mai colpevolizzare la vittima o mettere in discussione la sua versione delle cose.

E anche mettendo in scena tante forme di prevaricazioni sulle donne. Come quello che fa Edoardo, che prende in giro la sua compagna, e la sua fidanzata, e che nemmeno si preoccupa di suo figlio. Anche lui esemplare di una mascolinità che andrebbe gettata nel cestino.

La prima stagione l’ho trovata davvero una perla. Non è perfetta, ha alti e bassi e melodrammi un po’ scontati. Ma qualsiasi serie televisiva li ha, anche la migliore. Non è perfetta ripeto, ha delle urla sguaiate verso la fine della prima stagione evitabili, un po’ troppo da sceneggiata napoletana. Ma nel complesso un ottimo prodotto. Anche la sigla è stupenda.

Ho trovato invece la seconda stagione calante. E’ sempre scritta bene, e i nuovi personaggi sono interessanti. Però i vecchi si perdono nelle ripetizioni, specialmente Filippo e Naditza. Quest’ultima l’ho trovata proprio sacrificata. Mentre Filippo essendo entrato nel mondo del carcere e avendone compreso i meccanismi, perde un po’ il valore della prima stagione di estraneo inserito in un contesto ostile. Quindi la sua forza narrativa.

Carmine invece rimane il mio preferito. Il suo dramma e le sue scelte sono davvero interessanti. Viene voglia di abbracciarlo nella seconda stagione. E in più l’attore è davvero bravo e tra la prima e la seconda stagione è cresciuto tanto.

Attendo con curiosità la terza.
E se cercate qualcosa di interessante da vedere, guardate Mare Fuori. Perché per la prima volta è una serie Rai valida quanto una americana, anzi non ha niente da invidiare a nessuno. E perché non è l’insulto all’intelligenza di nessuno

8 risposte a “Off-Topic: Mare Fuori”

  1. Ammetto che non mi ha mai ispirato granché, ma più per il genere del filone di Gomorra che non mi fa impazzire.. devo dire però che ultimamente la Rai la trovo in via di miglioramento, per lo meno con le miniserie che non hanno la pretesa di durare altre 10 stagioni. Bisogna saper cercare ma qualcosa di buono ora si trova

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    1. Questa è la migliore che ha fatto. Non dico che adesso siano tutti capolavori però la qualità è migliorata molto rispetto ai tempi del Medico in Famiglia

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  2. Grazie per il consiglio, non la conoscevo. Lo so la Rai è insopportabile ma fai bene a guardarla, non si sa mai! 🙂

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  3. Ok, ok, questa me la devo segnare assolutamente! Una fiction RAI buona, con personaggi curati e realisti che non cade nel melodrammatico da quattro soldi, ma parla di problemi reali con una certa cura? Mi hai convinto. Soprattutto perché è Rai e so quali orrori è capace di creare la Rai.

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    1. Allora un po’ di melodramma c’è che si potrebbe evitare, non ti dico che è priva di difetti. Però è una serie che mi è piaciuta molto nonostante perché ha dei bei messaggi e dei bei personaggi.

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      1. Appunto per questi motivi voglio recuperarla. Quindi grazie mille per il consiglio!

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      2. Fammi sapere come ti sembra

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