Libri Che Detesto

Parto dalla premessa che non si spara sulla croce rossa. Non mi vedrete in questo post criticare “Cinquanta Sfumature di Grigio” “After” o altri libri universalmente ritenuti di qualità infima. Mi vedrete criticare quelli che sono considerati capolavori della letteratura. Che a loro tempo mi delusero tantissimo. O verso la quale ho una profonda e immotivata avversione. Non ve la prendete perciò, si tratta di mere opinioni personali.

I Dolori del Giovane Werther di Goethe:

si lo so che è un libro importantissimo. Sì lo so che è stato un caposaldo del romanticismo tedesco. Ma non ci posso fare niente, la mia empatia verso Werther è non pervenuta. Non sono una persona particolarmente romantica. Perciò continuavo a pensare “che accollo questo qui”. Cioè basta, non ti vuole, fattene una ragione. A un certo punto più che amore direi che prova un’ossessione per Lotte ai limiti dello stalking. Boh, non l’ho mai capito questo libro.

Cime Tempestose di Emily Bronte:

altra storia di uno che non sa accettare un due di picche preso da adolescente e basa tutta la sua vita su questo. Heathcliff è uno psicopatico. Non ha scusanti. Ma no, nel libro la cosa viene spacciata per romanticismo. Heathcliff da buon eroe byroniano quale è viene sempre indicato come uomo incredibilmente affascinante. Quando dovrebbe solo farsene una ragione e vivere la sua vita. Invece no, lui tutto il tempo pensa a Catherine che l’ha rifiutato. Non so se vi ricordate ma a una certa disseppelisce il suo cadavere e lo bacia. Una cosa molto sana da farsi. Non c’è un personaggio decente in questo libro. Non c’è un tema che sia dignitoso. C’è solo una grossa rabbia nei confronti di questi due personaggi principali.

Il Nome della Rosa di Umberto Eco è il male.
https://libriitaliani.wordpress.com/2022/03/18/perche-il-nome-della-rosa-e-il-male/

Cent’anni di Solitudine di Gabriel Garcia Marquez:

letto al liceo, mi chiesi se fossi stata io a non averlo capito perché troppo piccola o troppo poco studiata. Ora invece penso solo che sia complicato e superfluo. Scorrevole perché breve, ma tutta estetica e immagini. Interessante il tema della ciclicità del tempo, ma non meritava di certo per questo un Nobel.

Il Giovane Holden di Sallinger :

il problema di questo libro sono i suoi ammiratori. Per lo più intellettuali mancati.
Alla Brian Griffin, come giustamente gli fa notare Quagmire.
“Io esco con le donne per il loro corpo ma almeno lo ammetto, non compro loro una copia del Giovane Holden e mi metto a disquisire su come Holden Coffin fosse un intellettuale fuori dagli schemi, non lo era, era un moccioso viziato”

Ecco a questo punto ogni altra mia parola è superflua.

Follia di Patrick McGrath:

ossia quando vuoi rifare Madame Bovary ma ti manca l’empatia per la parte femminile. La protagonista femminile è sempre oggetto del desiderio di tutti ed è sempre giudicata. Il finale poi è proprio uno di quelli che ti fa chiudere il libro. Anche i fan stessi del libro infatti alle mie critiche sul finale non hanno saputo rispondermi. Della serie, se devi scrivere certe scempiaggini per mettere il colpo di scena, non lo mettere.

Il Conte di Montecristo di Alexandre Dumas:

Un romanzo noioso noioso e noioso, inutilmente diluito e pieno di lungaggini. E’ un mattone. Non lo consiglierei nemmeno al mio peggior nemico, sebbene la trama sia interessantissima, la scrittura è una cosa devastante. E non in senso positivo.

La Casa degli Spiriti di Isabel Allende:

altro libro con un grosso problema di personaggi che non funzionano. Dico solo se alla fine quello che ti sta più simpatico è il capitalista oppressore e stupratore, vuol dire che qualcosa non ha funzionato.

Il Buio oltre la Siepe di Harper Lee:

diventato un classico della letteratura immagino perché in tutti questi anni in America non abbiano scritto niente di meglio. Del resto parliamo della cultura che ha eletto a classico “La Lettera Scarlatta”. Veramente banale e scialbo. Si copre le spalle parlando di conflitti sociali e razzismo negli USA. Ma tolto quello è proprio un libricino banale. Scrittura pezzente. Introspezione non pervenuta.


Bene la mia non – analisi cattiva finisce qui. Fatemi sapere se ci sono dei libri considerati capolavori che voi detestate. Mi spiace se ho citato libri che adorate, ma vi ripeto è la mia mera opinione. Sentitevi liberi di sparare a zero su tutto tranne che su Dostoevskij. Li mi arrabbio.

69 risposte a “Libri Che Detesto”

  1. Oddio! … Che dire? Non ho letto tutti i libri che citi, ma fin dove posso arrivare sono ASSOLUTAMENTE del tuo identico parere. No: giudizio. Brava!

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  2. Classico o no famoso o non famoso se non mi piace lo lascio lì. Adoro Dostoevskij.
    Cent’anni di solitudine mi era piaciuto tantissimo.
    Personalmente dipende molto dal tipo di scrittura.

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    1. Io un tempo invece mi forzavo afinire tutti i libri che iniziavo

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  3. Il problema dei personaggi in Cime tempestose lo condivido, ma penso vada anche collocato nel tempo in cui è stato concepito 😅 Invece Il nome della rosa a me piacque moltissimo

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    1. Non so quanto il tempo valga come scusa…

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  4. Cime tempestose non letto, epocale la canzone di Kate Bush. Werther ho pensato solo che era scritto in altra epoca, ma per curiosità ho cercato immagini della vera Lotte che conosceva Goethe e di come è stata raffigurata sulle copertine la protagonista. Il buon vecchio giovane Holden? Bah. Forse innovativo il linguaggio per l’epoca. Quello famoso che mi pare una – bip – è la storia della gabbianella e del gatto, soprattutto ridicola quell’idea del poeta veteroromantica.

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    1. Eh vedi io invece ho adorato la gabbianella e il gatto, forse influenzata dal film perché il libro effettivamente era molto costruito. La canzone è di Kate Bush piace molto anche a me

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      1. E’ una storia diseducativa: i bambini potrebbero affidare i gabbiani ai gatti. Comunque tra questa e Holden non so più quante vignette e storielle ne ho ricavato.

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  5. Fedor non si tocca! Sui tuoi giudizi non concordo quasi per nulla, ma il mondo è bello perchè vario. C’è chi apprezza Gigi D’Alessio! Io per esempio non finisco i libri che non mi piacciono, quindi difficilmente arrivo a non sopportare qualcuno. Sono molto poco paziente in fatto di letture e ci sono troppe cose da leggere per perdere tempo con quello che non ci piace

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      1. Eh chissà! Forse non lo sa neanche lui…😄

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    1. Io prima leggevo molto di più e un po di tutto. Alcuni di questi libri li svalutai dopo

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  6. Li detesto tutti anch’io, taluno proprio lo schifo, qualche riserva su Marquez.

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    1. Quale schifi di preciso? Sono curiosa…

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      1. La Bronte è incubo, Il Giovane Holden è colpevole a sua insaputa, Goethe e Follia sono in cima ai miei incubi. Le sfumature di grigio non le reggo, Dumas ha il solo pregio d’essersi inventato l’abate Faria. Il resto lo derubricai a indifferenza.

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      2. Tutto chiaro. Non potrei essere più d’accordo.

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  7. Nel mio caso cito I Promessi Sposi. Preferisco la parodia televisiva de Il Trio (Massimo Lopez-Anna Marchesini-Tullio Solenghi). 😅

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    1. Volevo metterli però ho pensato che meritino un articolo a parte…e si quella del trio è l’unica salsa in cui si sopportano

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  8. a me La casa degli spiriti piacque molto^^
    invece ho droppato dopo qualche decina di pagine Moby Dick, troppo noioso e lento

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    1. Moby Dick è uno dei miei romanzi preferiti ma capisco

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  9. Werther e Holden mi piacciono ma fai bene a dire la tua opinione 🙂 gli altri non li ho ancora letti ! Certo after e sfumature sono bassa qualità ma se piacciono così tanto forse andrebbero considerati per questo? 🤔

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    1. No perché non sono considerati classici ma solo prodotti della cultura pop

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  10. Wow ho apprezzato tantissimo questa lista. Ho letto solo due titoli tra quelli citati, ma concordo sul giovane Werther. Discorso a parte per Il Buio Oltre la Siepe. L’avevo letto obbligatoriamente in terza media, con l’insegnante che imponeva che dovesse piacerci. L’ho detestato. Poi l’ho ripreso in mano anni dopo e mi è piaciuto. Dico sempre che le cose che mi piacciono, o non mi piacciono, necessitano di una revisione periodica.
    Tra i libri popolari che non mi sono piaciuti aggiungo: Robinson Crusue (il peggior libro mai letto), Gian Burrasca, Il Processo di Kafka, Via col Vento (che ho abbandonato nei primi capitoli) e Orgoglio e Pregiudizio e Notre-Dame de Paris (idem).

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    1. Notre Dame de Paris anche io l’ho abbandonato, Robinson Crusue è una roba immonda concordo su tutta la linea. Via col Vento invece mi piace molto ma perché ho un debole per il film

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  11. Azz… Diversi classici che non ho mai letto! Molti professori di letteratura stanno già preparando le fruste e affilando i coltelli per torturarmi!!! Anche in questo caso mostriamo opinioni diverse su due romanzi: il conte di montecristo e il nome della rosa. Concordo che sono entrambi lungetti e a tratti soporiferi, ma non li bollerei come il male cosmico assoluto. Dumas ha allungato il brodo perché pubblicava il romanzo a puntate e, come fanno oggi le serie tv, metteva una serie di sottotrame da poter sviluppare alla bisogna (Martin non ha inventato nulla di nuovo, eh no), mentre Eco… No, va beh, lui era logorroico di suo. I due classici che ho insindacabilmente condannato al rogo sono l’italianissimo I Malavoglia di Verga (che ho trovato interessante e stimolante quanto ascoltare i discorsi dei vecchi al bar) e La Metamorfosi di Kafka, in cui ho trovato le reazioni umane più assurde della trasformazione stessa… Un saluto!

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    1. I malavoglia molto interessante sulla carta ma molto pesante come romanzo .

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  12. Alcuni li ho letti, altri no, ma posso dire che concordo in pieno con Cento anni di solitudine. Più che altro non riuscivo a capire dove volesse andare a parare, sembrava che girasse intorno. Invece apprezzo Il buio oltre la siepe. Non è un capolavoro come dicono in molti, ma lo apprezzo molto.

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    1. Cent’anni di solitudine molti lo ritengono in effetti sopravvalutato. Il buio oltre la siepe devo dire avevo grandissime aspettative perciò mi deluse tanto

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      1. Diciamo che io cerco sempre di non farmi aspettative. Soprattutto in un’epoca come questa in cui l’hype per diverse opere è così esagerato. Però non è facile, anch’io certe volte sono caduto nelle trappole delle aspettative.

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      2. Ti dico lo trovai un libro deludente su tutti i fronti. Però lo lessi anche in prima liceo quindi comunque la cosa mi influenzò, adesso mi lascio condizionare meno dai giudizi a priori.

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  13. Non li letti tutti, ma per quanto riguarda “Cime tempestose” hai assolutamente ragione, concordo.

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    1. Hai letto invece Jane Eyre di Charlotte Bronte? Io quello lo trovai di gran lunga superiore.

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      1. Non l’ho letto, ma ho visto alcune versioni in film, comunque l’autrice mi piace e la storia è tutta un’altra cosa, vero.

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      2. Lo consiglio perché è un romanzo molto interessante anche se ha delle lungaggini e degli elementi dettati dal tempo.

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      3. Indubbiamente, mi piacciono anche le atmosfere della storia.

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  14. Io ho studiato tedesco e non rileggerei mai Il giovane Werther nemmeno sotto tortura, ma per qualche motivo che non so spiegare mi ispira molto Le affinità elettive, che vorrei leggere. Ho Cime tempestose in lingua originale e prima o poi lo leggerò ben consapevole che non è una storia d’amore da romanticizzare e idealizzare. Holden ho iniziato a leggerlo perché l’ho citato nella tesi ed effettivamente era un po’ pesantuccio, non so se lo avrei apprezzato a sedici anni perché è il mio opposto caratterialmente. Sugli altri non mi esprimo.

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    1. Le affinità elettive lo lessi poco dopo Werther e invece lo consiglio molto

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  15. secondo me bisogna passare una fase Werther per capire Werther

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    1. Forse, riconosco che a me è mancata l ‘empatia nei suoi confronti

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    2. molti libri si apprezzano diversamente in fasi diverse della vita. Spero ti capiti di rivalutare qualcuno di questi titoli, soprattutto “Il nome della rosa”

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      1. Sono più di dieci anni che tento di farmi piacere il Nome della Rosa senza successo, ma mai dire mai nella vita

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      2. Capito 🙂 hai provato a vedere il film o la serie?

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      3. molte volte per i film sono utili per apprezzare i libri, sembrerà strano ma non ho problemi a vedere un film prima di leggere il libro da cui è tratto

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      4. Nemmeno io anzi lo preferisco

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  16. Che liberazione permettersi di odiare i grandi libri!

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    1. Si infatti, una cosa può essere odiata anche se è universalmente apprezzata. Tu hai qualche libro che detesti sebbene sia considerato un capolavoro?

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      1. Sì ma è troppo “enorme” per svelarne il titolo. Ciao

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  17. […] aver distrutto classici della letteratura in questo articolohttps://libriitaliani.wordpress.com/2022/05/19/libri-che-detesto/, mi pareva doveroso dover dire qualcosa di bello su altrettanti classici. Mi ha fatto molto piacere […]

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  18. Ultimamente ho comprato un’edizione rara delle Novelle per un anno di Pirandello. Noioso, inutile, banale. I romanzi che non sopporto, quelli “contemporanei”, che fanno parte del mercato omologante. Tutti i romanzi italiani di questi ultimi venti-trent’anni, a parte qualcuno. I romanzi di Elena Ferrante sono un’offesa al lettore. E via discorrendo.

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    1. Pirandello anche io faccio difficoltà a leggerlo e apprezzarlo.
      Elena Ferrante non mi piace particolarmente, però le va riconosciuto il merito di essere riuscita a sfondare all’estero, a essere un prodotto italiano competitivo.

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  19. Non concordo su tutto, ma mi sono divertita un sacco!! Grazie! Holden era decisamente un moccioso viziato e baciare una morta è da psicopatici… niente da dire! Per il resto io tendo a leggere e rileggere e spesso romanzi che sulle prime non capisco, a distanza di tempo mi fanno innamorare. Ho letto il Conte di Montecristo a 13 anni e mi ricordo che non ci dormivo la notte, tanto mi aveva preso!! E se ci ripenso mi emoziono ancora… sarà che all’epoca mi sentivo come un animale in gabbia e mi identificavo parecchio col personaggio rinchiuso ingiustamente… chissà!!

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    1. Ovviamente poi la lettura è soggettiva, non metto in dubbio che il Conte di Montecristo sia un capolavoro, semplicemente io come lettrice l’ho detestato

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      1. E’ legittimo e giusto!!
        Accade anche a me, a volte; mi è successo con Calvino in passato.. non lo sopportavo. E adesso invece, beh… lo cerco ed è diventato un punto di riferimento. Penso dipenda molto dalle fasi delle nostre vite, dai momenti, da come percepiamo il mondo in determinati momenti. Chissà…

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      2. Si sicuramente il contesto è importante

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  20. […] visto che vi era piaciuta tanto la prima classifica senza filtri, che vi lascio qui https://libriitaliani.wordpress.com/2022/05/19/libri-che-detesto/ perciò perché non farne un’altra?Ripeto non prendetemi troppo seriamente, sono solo […]

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  21. Credo che spesso influiscano sul nostro giudizio finale di un libro diversi fattori come la nostra età, il nostro bagaglio di esperienze, il nostro stato d’animo e probabilmente anche fattori ambientali,storici e culturali per cui a volte solo perché qualcuno di “tendenza” ha definito un libro memorabile, per emulazione tutti, fantozzianamente fanno lo stesso. Qualcosa del genere deve essere successo con Siddharta, libro divenuto cult nel sessantotto. Beh, non l’avevo mai letto, provai curiosità ed alla fine mi dissi: embè? Invece ho trovato Cent’anni di solitudine molto bello e però concordo con te che non sia un libro facile. In genere però un po’ tutti gli scrittori sudamericani si somigliano per quell’aria di bastonata sofferenza che traspare sempre nelle loro opere. Ma non riesco a fargliene una colpa visto che, risentono di quel clima folle di tutte quelle dittature, persecuzioni, esili e quant’altro che, inevitabilmente ti segnano. Un altro romanzo famoso che non mi ha lasciato nulla è Gente di Dublino. Poi va beh, qui rischio l’eresia ma a me Hemingway in generale non mi ha mai fatto impazzire però ecco, forse i suoi romanzi li ho letti in un momento sbagliato.

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    1. Si si tratta di giudizi molto personali. Sono tutti romanzi classici e importanti, che però non piacciono a me per vari motivi.

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      1. Per fortuna ognuno di noi ha i suoi gusti! Trovo solo irritante constatare come spesso i miei gusti e giudizi su certe opere siano diametralmente opposti a quelli di certi critici tanto che spesso mi sono sentito spiazzato tanto che mi è rimasto il dubbio di essere così stupido da non capire o di vivere con una percezione delle cose limitata. Poi invece crescendo ho capito che semplicemente a qualcuno può piacere l’ananas sulla pizza e pazienza… ad ognuno il suo!

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      2. Si infatti ,alla fine si tratta di libri

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      3. La cosa importante è leggerli ed avere le giuste basi per capirli

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  22. Hai ucciso un pettirosso! Rispetto le tue opinioni, su alcune critiche son balzato sulla sedia, ma quasi quasi potevo concordare, dove però hai ferito i miei occhi è sul Buio oltre la siepe! Blasfemiaaaaaaaaa! Però applausi per un posto super-coraggioso e che in fondo non fa altro che render palese il fatto che di libri sicuro non he hai letti pochi. E sì, sparo su Dosto, certo è capace di dire cose come siamo atomi di polvere nel ciclone e di dipingere tramite i Fratelli l’Umanità intera, ma accanto a codesti lampi di genio ci mette (lui sì! altro che Conte di Montecristo che non mi ha annoiato neppure per un secondo!) una caterva di pagine del tutto inutili. Tiè!

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    1. Ahahahah ti assicuro che la mia opinione sul Buio Oltre la Siepe ha rovinato anche delle amicizie, so quanto sia controversa.

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  23. Avatar cloud_recesses_library
    cloud_recesses_library

    Il ritratto di Dorian Gray, che odio!
    I dialoghi sono talmente lunghi ed inconcludenti che ad una certa mi stavo dimenticando che ci fosse una trama, poi ci sono pagine e pagine spese solo per descrivere i gioielli di Dorian, i vestiti di Dorian, tutta la roba di Dorian, e che due coglioni! In pratica quello non è un libro, è la brochure del perfetto dandy spacciata per romanzo.

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    1. però devo dire che il ritratto di Dorian Gary ha un espediente narrativo davvero potente, geniale oserei dire

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  24. ciao!
    ti ringrazio per questo articolo, l’ho trovato esilarante e molto liberatorio (come, sto scoprendo, gli altri).

    i primi che mi vengono in mente: i tre moschettieri mi ha deluso, non sono riuscita ad apprezzare il gattopardo, non ho finito cime tempestose perché mi annoiava.

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