Il consenso femminile nell’Antica Grecia

Quando parliamo infatti della sottomissione femminile, del ruolo di schiave e di serve delle donne nel corso della storia, puntiamo spesso il dito verso il cristianesimo. Quando in realtà la grande maggioranza delle società antiche era patriarcale e ci mostra quasi sempre il peggio di sé anche se magari erano società complesse e avanguardistiche rispetto alle altre loro contemporanee.
Secondo me ad esempio della società greca abbiamo quasi sempre un’idea fuorviante. Di società all’avanguardia, la società della filosofia e della scienza, al contrario di quella medievale e regredita del cristianesimo. In realtà entrambe queste visioni sono stereotipi.

Basti guardare la rappresentazione nelle loro narrazioni che sono giunte fino a noi. Se prendiamo mitologia e letteratura greca, c’è da mettersi le mani nei capelli.
Zeus e altri dei ricorrono solo ed esclusivamente alla violenza per generare. La donna è sempre preda e contenitore della stirpe paterna. Nel mito di Oreste dove Oreste uccide sua madre per vendicare suo padre , nella tragedia “Eumenidi”, è giustificato dal fatto che il padre è più importante della madre. Nella società greca i figli sono del padre, la madre è un contenitore, anche perché l’uomo è più importante della donna.
Le dee o sono dee vergini come Atena, Artemide e Estia, oppure vengono violentate anche esse. Era stessa, prima di essere moglie di Zeus è la sua vittima. Afrodite è l’unica eccezione, in quanto dea dell’amore. E infatti è inaffidabile e infedele.

Come dicevo il consenso non esiste, la donna non ha impulsi, è solo ed esclusivamente oggetto di violenza. Anzi, eventualmente subisce ritorsioni da Era, che non potendo prendersela col marito molto più potente di lei, se la prende con le malcapitate. Credo sia emblematico della società. Perché la società è una società in cui le donne non avevano diritti né tutele, non partecipavano attivamente alla vita politica ed erano segregate in casa.

Il poeta Semonide addirittura scrive un poema accostando donne e animali. Facendo il discorso che le brave donne si contano sulla punta delle dita. Perché la misoginia era anche esilarante.

Nel romanzo greco ancora, ad esempio, che narrava la storia di due innamorati canonici, è la ragazza ad arrivare vergine al matrimonio, non il ragazzo. E la ragazza ovviamente è sempre a rischio di violenza.


Nella commedia nuova, ripresa dal mondo romano, spesso e volentieri la ragazza amata , oggetto del desiderio, viene messa incinta tramite violenza. E la cosa assurda era che per il pubblico era più scandaloso vedere rappresentato una ragazza consenziente che una violenza sessuale.

Ne sa qualcosa Euripide, che con l’Ippolito per la prima volta rappresentò una donna, ossia Fedra, che si propone a un uomo esplicitamente, e per poco non fu linciato dal pubblico.

Non sto dicendo che nel Medioevo le cose cambiarono, le donne avevano sempre un ruolo subalterno. Tuttavia alcune cose cambiano, dei passi avanti vengono fatti. C’erano delle forme di libertà che consentivano di partecipare attivamente alla società e alla cultura alle donne. Ad esempio una forma di libertà era il sacerdozio. Perché impediva di morire di parto e permetteva alle donne una certa libertà. So che sembra assurdo dirlo adesso, ma le suore potevano studiare, potevano scrivere, potevano viaggiare. Erano in qualche modo protette dalla potente Chiesa. Queste cose furono poi eliminate con la Controriforma che tolse molte libertà. Ma non pensiamo che la Grecia o Roma fossero delle isole felici di Civiltà. Perché erano anche peggio. Quando studiamo Aristofane lui per far ridere il suo pubblico mette le donne in parlamento, come paradosso assurdo, non come possibilità.
Aristotele è il teorico della misoginia per eccellenza. Lui ad esempio sosteneva che la donna fosse poco più di un bambino, e quindi non autonoma. E non perché Aristotele fosse particolarmente misogino, ma perché rifletteva gli ideali del suo tempo. Dove il massimo della libertà per una donna era essere un’etera, una prostituta di alto bordo potremmo dire.

Perciò non credo che l’origine del male stia nel cristianesimo, semplicemente la religione riflette la mentalità e non viceversa.

Se ricordate la Bibbia, anche in quel caso il consenso non è pervenuto e anche in quel caso gli esempi di misoginia sono a bizzeffe.

Nel Vangelo questa cosa viene a meno, perché nel Vangelo le donne non hanno ruolo negativo. E soprattutto perché a Maria il consenso viene chiesto eccome. Maria rappresenta un passo avanti, anche se adesso la vediamo come datata ovviamente. Ancora incarna gli ideali di passività e accettazione.
Ma ricordiamo che l’angelo le dice che il Signore l’ha scelta e lei accetta. Mai prima di allora appariva una cosa simile. C’è una richiesta di consenso. Da parte del Signore stesso. E’ un passo importante. Che ha cambiato le cose, è innegabile.


45 risposte a “Il consenso femminile nell’Antica Grecia”

  1. Poteva dir no ?
    Ho letto più racconti sul no di Maria.

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      1. Da non credente,dubito fortemente.
        Vale anche per Giuda.
        Se era già tutto scritto……

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      2. Il libero arbitrio è invalicabile anche per Dio. Non è una questione di credente o non credente, ma di testo scritto che è molto chiaro

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      3. Ehm…si che esiste

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      4. Potrei farti milioni di esempi, uno: esci di casa e uno ti mette sotto con l’auto sul marciapiede.
        Finito il tuo libero arbitrio.
        Abbiamo un limitato potere decisionale, meno di quello che crediamo.

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      5. Ma cosa c’entra scusami. Tu hai potere decisionale su qualsiasi cosa, poi il caso è un’altra cosa. Mi viene in mente l’esempio dell’assassino di Kant. Ma vabbé questa è una questione che ha distrutto fior fior di filosofi e affrontarla tutta in un commento mi pare impossibile. Però il tuo esempio non è calzante ed è troppo semplificativo.

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      6. Decido dove nascere? Decido i miei genitori? Decido di nascere con handicap fisici ?
        Decidi di nascere povero o ricco ?
        Scusa dimmi cosa decido io ?
        Le mie scelte sono tutte condizionate.
        E’ semplificativo per farti capire che tu puoi scegliere quello che vuoi ma alla fine siamo tutti in mano del destino e non di Dio.

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      7. Mi sembra molto comodo da credere, così sei assolto per ogni cosa e che non hai potere decisionale. Hai mai letto la parabola dei talenti? Ecco quella mi sembra esemplificativa, il padrone assegna a ciascuno una quantità di talenti diversi, ma poi ognuno sceglie liberamente che uso farne. Ma questa è la mia visione delle cose, non le tue.
        Anche nel giardino dell’Eden, sei nel giardino, ma puoi scegliere il bene e il male. L’uomo ha delle grosse responsabilità. Comunque è una questione che ha lacerato il mondo da Sant’Agostino, a Leibniz, Kant, Lutero e Calvino…
        L’esempio dell’assassino di Kant è il più significativo e sintetico

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      8. Credo di aver scritto qualcosa su quella parabola, infatti non la sopporto.
        Ora delirio mi attende, se ti fa piacere ti rispondo in maniera più approfondita domani.
        Se no non ci sono problemi.

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      9. Ma figurati mi piace il dibattito, quando vuoi ne discutiamo

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      10. Quello è un dettaglio trascurabile

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      11. Su Giuda esiste una corrente di filosofi eretici (ma forse se li è inventati Borges per il suo “Tre versioni di Giuda”) che sostiene che, se è vero com’è vero che Gesù è stato morto tre giorni per poi risorgere e tornare in paradiso, e Giuda invece soffre all’inferno da duemila anni, allora Giuda ha fatto per la salvezza dell’umanità molto più di Gesù: se questa era la proposta, diventa difficile rifiutare.

        La domanda per me interessata, alla luce della mentalità allora prevalente in chi creò il racconto dell’Annunciazione, è: ma se Maria avesse detto di no… l’angelo cosa avrebbe fatto? Cosa sarebbe parso accettabile che facesse?

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      12. Questa domanda a sua volta apre un mondo. Ricordo che alle elementari lessi un racconto sull’arcangelo Gabriele che fa una ricerca, che propone a più donne di diventare la madre di Dio e tutte dicono di no fino ad arrivare a Maria. Ovviamente è una costruzione posteriore di fantasia però mi piace pensare che sia andata così

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      13. Il che a sua volta avrebbe una struttura da fiaba.

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      14. Si non se ne esce più

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      15. Secondo me chi ha scritto il racconto dell’annunciazione non ha preso neanche in considerazione l’ipotesi che la Madonna potesse dire no, come che Giuda potesse non tradire.
        Se Dio è onnisciente e che tutto era già stato previsto, cosa che si dice chiaramente nelle scritture,, il tutto sarebbe stato alquanto curioso.
        Comunque Giuda è finito all’inferno non per aver tradito ma per essersi suicidato secondo quello che dicono gli esperti.

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      16. La questione è dibattuta

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      17. Be’, mandare a morire il Figlio di Dio mi sembra più grave che mandare a morire se stessi… e comunque trovo insensato chiedere coerenza ai racconti mitologici. Se non altro perché sono l’opera di più autori, separati da tempi a volte considerevoli.

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      18. Non li definirei racconti mitologici.

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      19. Neppure in senso largo?

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      20. No, si tratta di testi sacri. Anche se una persona non è credente, deve rispettarli.

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      21. Ok, capisco quello che vuoi dire. Ma la mia non voleva essere una mancanza di rispetto.

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      22. Nel tradire Gesù stava solo facendo ciò che era detto nelle scritture, uccidersi è stato libero arbitrio…..
        Condivido che cercare prove di Dio da questi racconti sia inutile, la fede va oltre o la si ha o non la si ha.

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      23. Allora il libero arbitrio esiste…

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      24. Era ironico, c’è quando conviene a Dio

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      25. Ma se neghiamo il libero arbitrio allora anche il suo suicidio era pre-scritto. E comunque, se il suo tradimento era necessario alla salvezza del genere umano, e si è suicidato perché nessuno gli ha spiegato il piano divino, è comunque una vittima.

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      26. Tradisce per denaro, semplicemente, sceglie liberamente di farlo

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      27. Su questo non c’è dubbio.
        Ora che Giuda è all’inferno però non è sicuro, si ipotizza solamente, magari Dio nella sua bontà lo ha perdonato.

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      28. Be’, certo, ma se facciamo questo discorso allora vale tutto.

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      29. Io sono agnostico e non credo chiaramente alle sacre scritture, con tutto il rispetto per chi ci crede, dolce consorte è molto credente, zia suora, ecc ecc.
        Evidentemente per me sono avvenimenti mai accaduti, si ragiona quindi per ipotesi.
        Evidentemente Giuda fa quello che era scritto, poi se lo vogliamo colpevolizzare facciamolo pure. I denari non c’entrano chiaramente niente.
        Ma se uno è stato accanto a Gesù ed ha visto i miracoli che sono stati raccontati ma secondo lo tradisce per trenta denari ?

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      30. Anche sulla questione dei trenta denari ci sono questioni interessanti, ad esempio quella (resa famosa da Jesus Christ superstar ma in realtà discussa tra gli storici e i biblisti) che Giuda abbia consegnato Gesù per motivazioni ideologiche e non per avidità.

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  2. Millenni di patriarcato non hanno ancora insegnato niente. Dobbiamo continuare a lottare, con la cultura e il dialogo, le due armi più forti. Grazie per questo articolo, è estremamente prezioso.
    Comunque è vero che il medioevo è ingiustamente giudicato come un periodo buio (a parte che copre circa un migliaio d’anni), quando, oltre ciò che hai citato tu, fu il rinascimento fu sicurmente un periodo peggiore.

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    1. Si credo il problema sia che Italia gli ambienti di cultura sono club per soli uomini. In attesa che le cose cambino abbiamo solo la parola

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      1. Non credere che sia un problema solo italiano, purtroppo è globale. Ho vissuto molto all’estero e non ho visto poi molta differenza, purtroppo. So che non posso fare molto, come “ritardato” non mi ascolta nessuno, ma malgrado le mie capacità limitate, mi batterò sempre per questa causa.

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  3. Consenso femminile e Antica Grecia sono due concetti molto ma molto lontani. Studiando la mitologia e la storia purtroppo ho visto con tristezza quanto la donna venisse tratta nell’Antica Grecia. Aveva già più diritti durante Roma, ma neanche tanto visto che il suo potere era limitato nella domus. Quante volte poi Zeus si è preso una donna in maniera non consensuale? Come dissi in qualche articolo fa, Zeus ha fatto più danni di qualsiasi altro personaggio della mitologia greca. In generale gli dei greci erano esseri caotici, con gli stessi vizi degli umani ma intensificati all’inverosimile. Neanche Atena, che comunque era una delle mie divinità preferite, ha fatto delle belle cose.

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    1. Il punto è che il consenso non è proprio contemplato, se leggi Aristofane la sessualità femminile viene ampiamente criticata e condannata, così come la donna con degli impulsi come la Fedra di Euripide. Per quanto riguarda Atena, che è anche una delle mie dee preferite, a cosa ti riferisci in particolare? Perché ad esempio l’Atena di Euripide non vale…

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      1. Diciamo esempi come la nascita di Aracne. Una tessitrice talmente brava da sconfiggere la stessa Atena in una gara di tessitura e per questo venne trasformata in ragno dalla divinità stessa. Per non parlare di Medusa (però lì la questione si complica perché il mito di Medusa si è modificato molto con il passare del tempo, anche se io ho sempre considerato la Gorgone come una vittima). In ogni caso, nonostante ciò, rimane una delle mie dee preferite e anche una di quelle migliori come persone, visto quello che facevano gli altri.

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      2. Io non le perdono l’accecamento di Aiace e il suo amore per Odisseo. In ogni caso gli dei sono come umani ma onnipotenti, senza conseguenze per le loro azioni. E nel caso di Aracne, il mito è anche diciamo educativo, come il corrispettivo di Marzia e Apollo.

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      3. Sì, il mito di Aracne insegnava a non affrontare gli dei e ad avere rispetto di loro. Anche se, come ho detto, io ero sempre dalla parte degli umani e dei mostri. E in questo caso Aracne aveva perfino visto onestamente contro una divinità! Meritava rispetto.

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      4. Diciamo che i greci erano molto diversi da noi. Per loro esagerazione era sinonimo di follia

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