
Arriviamo alla fine di questo viaggio per parlare della costellazione dei Pesci. Costellazione che chiude lo Zodiaco. Se mai avrò tempo per fare qualche ricerca sull’Ofiuco, non temete vedrete l’articolo pubblicato.
In ogni caso.
I Pesci sono un segno doppio, come i Gemelli. Rappresentano dunque due metà dello stesso essere.
Gli dei nel corso delle loro storie affrontano diverse volte giganti e titani. Creature temibili e potenti quanto e forse più di loro. Ogni volta ne escono vittoriosi. Finché Gea, la Madre Terra, non se ne esce con un nuovo gigantesco mostro, un drago da cento teste.
Gli dei spaventati si trasformano per nascondersi.
Il Capricorno è Pan, tramutato in pesce-capra.
Afrodite ed Eros si tramutano in pesci. Nascosti nella palude.
Trattandosi di una costellazione babilonese, come il Sagittario, si tratta di un mito posticcio che fu aggiunto dopo che la costellazione fu adottata dalla cultura greca.
I due pesci nuotano in direzioni opposte, legate da una corda.
Rappresentano la doppia natura dell’amore.
Afrodite è l’amplesso naturale in tutte le sue sfaccettature.
E’ la forza generatrice.
Eros dal canto suo è solo una parte dell’amore, che per i greci si divideva in Agape, l’affetto, ,in Eros, la passione, e in Caritas, la pietà.
La corda che lega Afrodite ad Eros è ben più forte tuttavia, perché Eros è suo figlio. E’ una parte di sé, se vogliamo la sua versione infantile e capricciosa. Come la passione si muove trascinata dagli istinti. Ha bisogno di una moglie come Psiche, la mente, per poter essere bilanciato.
Afrodite però è irrazionalità, infatti sottopone Psiche a dure prove.
Un segno doppio rappresenta perciò una stessa cosa scissa, legata. Una persona sicuramente sensibile e irrazionale, che nuota in direzione opposta a sé stessa, ma fallisce alla base.
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