
Come ho già detto trovo questa serie interessante ma è innegabile che abbia dei giganteschi difetti in relazione non solo alla sua controparte cartacea, ma di scrittura vera e propria.
1-La Trama Orizzontale: quello che non funziona ed è macroscopico come difetto anche per chi non ha letto i libri. La trama orizzontale è debole perché molti personaggi sono inseriti perché amati dal pubblico, ma senza avere effettiva rilevanza nella storia. La trama orizzontale così si perde più di una volta diventando la macroscopica debolezza della serie anche per chi non ha letto i libri. E ovviamente a risentirne più di ogni altra cosa è la parte centrale della narrazione che spesso perde colpi ritmo e fa perdere interesse allo spettatore. La densità di avvenimenti è eccessiva e mi chiedo come possa una produzione del genere aver fatto un errore tanto grosso.
2- I Corvi: i Corvi sono personaggi che potrebbero non esserci e non cambierebbe molto. Sono stati inseriti solo perché i loro libri sono stati i più conosciuti e amati, ma specialmente in questa stagione le loro trame sembrano pigramente appiccicate con lo sputo a quelle principali. Nikolai diventa il ponte che li connette insieme all’amicizia tra Zoya e Nina. Quest’ultima tra l’altro davvero spassosa devo dire. Però molti archi narrativi sono inutili primo tra tutti quello di Matthias che sembra essere stato inserito solo per mostrare gli addominali dell’attore. Infine non so per quale ragione hanno preso le scene di Crooked Kindom anticipando metà della trama che li riguardava. Un pasticcio di scrittura e adattamento.
3- La Sceneggiatura: la sceneggiatura è molto discontinua, alterna scambi di battute passabili a scambi di battute orribili privi di ritmo o smalto. Alcune cose sono intelligenti e molto interessanti come tutto quello che ho detto su Alina e Nikolai, altri sono pretesti di sceneggiatura attaccati pigramente alla trama. L’adattamento della Trilogia è anche interessante ma quello di Sei di Corvi è solo devastante. E non me lo spiego dato che Sei di Corvi è una dilogia molto adattabile, è piena di dialoghi ben ritmati e di scene che possono essere trasposte in sceneggiatura con poche variazioni. Hanno scelto di variare in peggio. In ogni caso la sceneggiatura è uno dei grandi punti deboli della serie.
4-Il Trucco: santa pazienza, ma mi chiedo come fa una multinazionale multimiliardaria a fare un trucco che penso al carnevale di Ascoli ce ne sono di amatoriali che risultano più credibili. Quello dell’Oscuro sembra disegnato con una penna e quello di Genya è fatto anche peggio. E sinceramente non è minimamente paragonabile a come viene descritto lo sfregio di Genya nei libri, capisco la difficoltà di un trucco più ingombrante ma fa pietà. Ma poi fossero solo le cicatrici il problema. Il problema sono le varie ferite e sangue, c’è una scena di Nikolai con mezza faccia insanguinata che sembra essersi macchiato con del ketchup. E per essere una serie tv non ho trovato gli effetti speciali terribili, e a mio parere sono più difficili e costosi quelli. Ma che mi combini Netflix?
5- Inej Ghafa: allora premetto non sono una fan della coppia Kaz e Inej perché non ho mai capito il fascino di Kaz e soprattutto sotto la patina dei due traumatizzati che si incontrano, lo scheletro della storia è sempre stato : prima lui ti salva e ti protegge e poi tu salverai lui. Non mi è mai piaciuta come storia d’amore, trovo sempre questo compito di voler redimere Kaz da parte di Inej davvero stucchevole e il fatto che sia Kaz a salvare Inej dalla sua situazione di schiavitù come un porre lei come subalterna sua. Oltretutto Kaz nei libri fa cose allucinanti tipo ammazzare brutalmente chiunque sia coinvolto nella quasi morte di Inej ponendosi come un protettore fanatico e non oso immaginare che razza di scenate di gelosia può fare un tizio del genere.
In ogni caso la storia pur non piacendomi è ben scritta. Ha dei momenti ben costruiti, ha saputo creare delle scene che sono entrati nel cuore dei fan del libro. Funzionava perché di base eroticizzava la repressione sessuale di entrambi i personaggi che è anche lampante in ogni personaggio scritto dalla Bardugo, in maniera davvero problematica. Solo che con Kaz e Inej la Bardugo ha saputo creare tensione proprio attraverso la sua lampante repulsione sessuale che solitamente è la gigantesca debolezza dell’autrice quando si tratta di caratterizzare personaggi passionali. Il blocco le ha permesso di parlare del suo blocco.
Inej in particolare mi piaceva come personaggio perché era quello con cui più si riusciva a empatizzare e la storia del suo trauma era toccante. Non ho capito la scelta di appiattire, tagliare e banalizzare così tanto Inej. L’attrice che la interpreta in questo non ha aiutato dato che è tanto perfetta esteticamente quanto incapace a recitare. La chimica poi con l’attore che interpreta Kaz è non pervenuta. A monte c’è una sceneggiatura che ha ucciso tutti i tempi di evoluzione della loro storia che ha tarpato le ali a questa coppia. Ma se quantomeno la storia di Kaz è narrata anche abbastanza discretamente, quella di Inej è scomparsa, come se lei non avesse nessun trauma. E non si capisce il perché. Forse temevano di creare un doppione con la storia di Genya che alla fine è anche quella di abuso, e l’attrice che interpreta Genya ha una gamma espressiva migliore perciò hanno scelto lei. Peccato davvero.
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