
La seconda stagione di Shadow and Bone è stata un prodotto quantomeno interessante per quel che mi riguarda. La continuo a preferire a molti prodotti Netflix perché i personaggi scritti da Leigh Bardugo risultano tutti molto carini da vedere su schermo e i casting li ho trovati tutti azzeccati. Comunque per farla breve, ci sarà un articolo sulle cose che funzionano e sulle cose che non funzionano. Questo è il primo e riguarda le cose che mi sono piaciute.
1-Nikolai Lantsov: il primo vantaggio di questa serie è che riprende lo schema di uno dei più grandi capolavori della storia del cinema: Casablanca. Nikolai era uno dei personaggi più forti della serie dei libri e viene addirittura migliorato. Mi piace come è stato interpretato e gli è stato reso onore. Funziona perché è uguale al meraviglioso personaggio di Casablanca che era Victor Laszlo, il marito di Ingrid Bergman che il protagonista interpretato da Humphrey Bogart vorrebbe odiare in quanto rivale in amore, ma che non può odiare. Perché? Beh Victor Laszlo era uno che lottava contro i nazisti ed aveva resistito alle loro torture pur di non tradire il suo paese. Anche il finale dato a Nikolai e Alina è un finale da Casablanca, dove il vero amore della protagonista si mette da parte a favore di una politica ricostruttiva. Un finale davvero coraggioso che ho apprezzato molto più di quello dei libri che era un disastro.
2- Wesper: sapete la coppia Jesper-Wylan è la mia preferita dello spin-off di Sei di Corvi perché è una coppia che cresce molto e che si migliora a vicenda. Nonostante i notevoli cambiamenti, questa rappresentazione è stata adorabile e ho adorato vederli interagire.
3-Genya e David: altra coppia adorabile della serie tv che è stata migliorata e le cui interazioni sono state sapute sfruttare al massimo. Ho apprezzato la rappresentazione degli abusi subiti da Genya e il togliere il processo al Re di Ravka che era una scena semplicemente ridicola. In più la scelta di ricreare una delle più belle scene della televisione, ossia la “Not Penny’s Boat” di Lost con David è stata vincente e anche la scelta dell’uscita di scena di David prematuramente in realtà ha senso. Perché nei libri successivi faceva il soprammobile. Il David di Luke Pasqualino è la versione eccentrica e imbranata del Freddy che interpretava in Skins. E la Genya perennemente traumatizzata che subisce la parte più feroce di quell’essere orribile che è l’Oscuro mi ha convinto davvero tanto.
4-Alina è Luke Skywalker: se sono anni che Star Wars fa incassare miliardi alla Disney non è un caso. Alina Starkov non è un personaggio riuscito, lo dico da tempo. Quindi si è fatta la scelta in questa serie di non scrivere Alina Starkov ma Luke Skywalker. Il puro ragazzo che viene a contatto col Lato Oscuro della forza piano piano. Il testo di Star Wars è presente anche nel continuo contatto telepatico tra Alina e l’Oscuro che è uguale a quello che c’era tra Rey e Kylo. Ma la cosa interessante è che almeno in questo caso non è stato romanticizzato. Meno male perché l’Oscuro non viene assolto, anzi, viene abbastanza demonizzato come merita, pur essendo più umano e meno macchiettistico che nei libri.
Comunque ho apprezzato questa Alina perché è un’Alina più politica, più coinvolta, più interessata a ciò che la circonda. Ha un potere enorme e si prende la responsabilità di quel potere. Anche a costo di mettere da parte la propria felicità personale come faceva Ingrid Bergman in Casablanca.
5- Il Coraggiosissimo Finale: il finale della trilogia era un pasticcio perché non gettava le basi giuste per il futuro. Nikolai rimaneva un mostro dopo essere stato gestito male per tutto il libro, e Alina perdeva i poteri e si ritirava a vita privata con un Mal ancora insopportabilmente vivo. Questo finale è molto più interessante, costruttivo, Casablanca è Casablanca non per niente. Perché tradendo i libri prende posizione. Avevo già parlato nella recensione NO SPOILER di come avessi apprezzato il rapporto tra Alina e Nikolai che è più un’amicizia che altro ma anche una alleanza politica basata su fiducia e rispetto reciproco.
Il finale ha il coraggio di allontanarsi dai libri e di fare il finale più giusto per Alina, mettendola al centro della politica e togliendole l’aura di santità. Alina assume i poteri dell’Oscuro, Nikolai viene in contatto con la maledizione Oscura che lo caratterizzerà in futuro. Questi due giovani che sarebbero il futuro e la politica di ricostruzione si sporcano ancora prima di cominciare. Mal viene allontanato perché quel tipo di storia tra Mal e Alina non funzionava. L’Oscuro viene ucciso come doveva accadere. Ma senza venire eliminato del tutto. Anche l’idea di eliminare prima David dandogli una morte più dignitosa, e sostituendo Alina con lui, mi è piaciuta.
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