
So che Tolkien ha concepito l’opera del “Signore degli Anelli” come un unico romanzo, mi sembra ci sia un abisso tra “La Compagnia dell’Anello” e “Le Due Torri”.
“Le Due Torri” è un romanzo splendido che aveva il compito di traghettare la storia e farle assumere toni più maturi. La scelta vincente è stata quella di dividere la grande mole di personaggi. Inizia ad essere un romanzo e non un insieme di episodi come invece era “La Compagnia dell’Anello”.
Funziona bene la parte politica capitanata da un rinato Gandalf e da un Aragorn che rimane troppo perfetto, ma ha un comunque un senso specifico ai fini della storia.
Funziona ancora meglio il menage a trois Frodo-Gollum-Sam. Il protagonismo di Gollum è e rimane per me uno dei punti più forti dell’epica del Signore degli Anelli.
Lo scontro decisivo è con un Sam che lo disprezza e con un Frodo che lo compatisce costruisce una simmetria da capogiro. Anche il continuo inserimento di aneddoti e altre storie nella storia viene meno, e il romanzo inizia a essere più moderno e post-moderno. C’è un taglio decisivo di filastrocche e canzoni, ma in generale l’idea rimane che nei 14 anni utilizzati per la stesura, Tolkien sia passato dal narrare un sequel obbligato per lo Hobbit a sapere cosa voleva raccontare e come raccontarlo davvero.
Il testo è un punto d’arrivo nonostante le influenze e il fatto che sia derivativo.
Gollum stesso di base è un Grendel ma anche un Tersite fatto per contrapporsi a una schiera di eroi.
Il bene è variegato. Il male monodimensionale. In mezzo c’è Gollum.
Gollum per me è uno dei più grandi personaggi del Novecento. E fa la fortuna di questo capolavoro di libro. Un libro in mezzo, un libro di passaggio, un libro necessario. Gollum è corruzione, è misero, è piccolo, è anche resistente, ma provoca una pietà infinita. E’ come il Lucignolo di “Pinocchio”, non piace al suo autore, non piace a chi lo legge, ma per qualche motivo è il personaggio più umano e più vicino al lettore e allo scrittore.
Aragorn e Gandalf sono una politica alta che sta rinascendo, una grande politica in grado di contrapporsi davvero a una politica terrificante e autoritaria come quella di Sauron.
Anche se la vera incarnazione del male sembra essere più quella di Gollum perché più vicina alla vita di tutti i giorni, rispetto a un Sauron dittatore violento e dominatore ma al contempo distante.
Nessuno è riuscito a rappresentare il male così bene. Mi domando se ci sarà mai qualcuno all’altezza di tanta bassezza.
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