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10 TIPI DI SCRITTORI CHE DETESTO

Festeggio oggi il primo anno di blog. L’anno scorso ho aperto questa rubrica per recensire libri ma sono finita col parlare un po’ di tutto. Per festeggiare mi sembrava giusto fare un elenco polemico nel mio stile. Riassumendo con dei tipi umani di scrittori che non sopporto più.

La classifica dei migliori scrittori di sempre

1-QUELLO CHE FA I COMPITI: è quello che scrive sempre un libro che non è mai brutto, ma mai bello. Che se gioca alla roulette scommette al massimo su un colore e mai su un numero. Che va sul sicuro ripetendo una formula già considerata. Nella gran parte dei casi è il giallista che ripete sempre la stessa formula senza apportare mai niente di nuovo o profondo. No. Non mi piace Camilleri. Nemmeno Carrisi.

2- QUELLO CHE CI CREDE TROPPO: ve lo ricordate il Leonida di 300 che urlava sempre “Questa è Sparta!” è tirava calci alle cose? Ecco io paragono a quel personaggio il tipo di scrittore che ci crede troppo. Quello che grida sguaiato messaggi tipo quelli femministi o pro diritti in maniera però sbagliata e pedante. E’ uno scrittore che ci crede troppo. E per questo è insopportabile perché urla e basta, non fa riflessioni. Sto parlando della Leigh Bardugo degli ultimi tempi, ma anche della Sarah J. Maas di Acosf che mette dei messaggi femministi fuori luogo. Non ho letto “Iron Widow” ma la maggior parte delle persone che lo hanno letto hanno detto che è così.

3- QUELLO CHE NON CI HA CREDUTO ABBASTANZA: non mi riferisco al qualcuno di insicuro del proprio talento. Mi riferisco a chi inserisce elementi nella storia solo perché vendono, in cui non credo. Chi basa la sua storia su una coppia in cui non crede. Su un personaggio in cui non crede. Su un tema in cui non crede. Come nel caso di Leigh Bardugo che ti va a inserire una storia d’amore tra Mal e Alina perché sa che vende e tu non le credi mai. Come nel caso di Erin Morgenstern che vuole scrivere Romeo e Giulietta ma tu non le credi mai.

4-QUELLO CHE FA L’IMPEPATA DI COZZE: ossia lo scrittore che vuole a tutti i costi vincere lo Strega e perciò fa un libro allusivo e metaforico da spacciare come storia universale. Per questo motivo ci ficca dentro qualsiasi tematica considerata seria: dalla mafia, agli immigrati, alla violenza sulle donne chi più ne ha più ne metta. E’ il cuoco che non sapendo quale spezia mettere ce le mette tutte (vedi La Scuola Cattolica di Albinati). Magari poi lo vince anche lo Strega, ma il libro diventa un mattone indigeribile. Non so se ne è valsa la pena. Poi dopo mi dispiace pure per il povero protagonista che finisce per collezionare più sfighe in questa maniera di Charlie Brown e degli ebrei messi insieme.

5-QUELLO CHE STA NELLE TANE DEI GHIRI: ossia il mio modo poetico che si va a riferire a chi non prende mai una posizione politica. Quello che scrive un dramma borghese spesso, o che si allontana dai suoi personaggi perché non è capace di schierarsi mai politicamente nel suo romanzo. E’ uno che mette la testa sotto la sabbia. Uno che si nasconde. Forse il peggiore di tutti perché non si prende mai una responsabilità. E’ un bambino non innocente, e deve crescere altrimenti rimarrà sempre un bambino non innocente.

6-QUELLO CHE SI E’ PERSO VERSO CASA: ossia l’autore un tempo bravo che però è finito col tornare sempre alle stesse tematiche da dove era partito. Quello che parla d’infanzia, della sua realtà e finisce per non saper più diversificare i suoi libri. E’ l’autore che è sempre uguale in tutti i suoi libri. L’esempio più evidente, mi spiace dirlo, è Elena Ferrante. Volevo metterci anche Baricco ma ritengono che neanche agli inizi fosse un grande scrittore quindi non si è potuto nemmeno perdere.

7- QUELLO CHE NON SI FA LEGGERE PER NON FARSI CAPIRE: è uno scrittore che complica una trama relativamente semplice, che costruisce sovrastrutture per far dimenticare al lettore una cosa: che non ha niente da dire. L’esempio più evidente è il Colibrì di Sandro Veronesi che mescola gli stili e il tipo di testo, i piani temporali, solo per far dimenticare al lettore la sua vacuità e banalità. Ma anche Murakami ha in molti suo testi lo stesso problema. Non si fa leggere per nascondere che non ha niente da dire. E’ solo artificio. E ha come supremo capostipite Umberto Eco.

8-L IO-MINCHIA: ossia il testo autocelebrativo e compiaciuto scritto da uno scrittore che si lascia soffocare dal proprio ego. Per questo vi rimando all’articolo a parte: https://libriitaliani.wordpress.com/2023/02/03/gli-errori-degli-scrittori-12-lio-minchia/.

9- IL TOLKIENIANO ROMPICOGLIONI: quello che imita Tolkien e nel farlo ripropone tutto ciò che era obsoleto già in Tolkien. Fatto per persone che cercano Tolkien in qualsiasi libro leggono. E’ lo scrittore che si perde nei dettagli e si scorda di personaggi e trama orizzontale. Non tutti gli epic-fantasy sono così, ma buona parte. Persino George R.R. Martin nonostante i tentativi di diversificare e anche distruggere Tolkien, ha finito con l’impantanarsi nei dettagli.

10-IL FASCISTA INVERSO: non so se avete presente la serie tv “Velma” che riprende la saga di Scooby Doo trasformandolo in un inno alla diversità che però diventa una sorta di macchinosa vendetta nei confronti dell’uomo bianco etero. Ecco lo scrittore fascista inverso è quello che vuole parlare delle discriminazioni delle minoranze e nel farlo si sente in dovere di vendicarle. E’ uno scrittore che fa propaganda ma male. Che non accetta una replica e di base applica il metodo fascista solo a ideali opposti al fascismo dimenticando che il fascismo è un modo di pensare.

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42 risposte a “10 TIPI DI SCRITTORI CHE DETESTO”

  1. Sei forte: aspetto con ansia l’articolo su quel tipo di scrittore che ti piace. La tua capacità critica è davvero senza filtri…

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    1. Grazie! E’ uno dei marchi di fabbrica di questo blog

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  2. Non avevo dubbi sulla presenza di Eco in questo tuo elenco…
    🙂

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      1. Pensa che ho “Il Nome della Rosa” (che non ho ancora letto) in lista d’attesa che mi attende.

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      2. Poi dopo dovrai recuperare tutti gli articoli in cui lo nomino (e sono tanti)

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  3. Buon primo blog-anniversario, 🙂. Carrisi a me non dispiace: ho letto vari dei suoi libri ma quello che mi è piaciuto di più è “Il Suggeritore”.

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    1. Grazie! Mi spiace ma di Carrisi non sopporto il voler fare continuamente il colpo di scena, a volte mi sembra lo forzi

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      1. Questo dettaglio l’ho trovato anch’io nel suo libro “L’uomo del labirinto”, un libro che si perde un po’ nel finale perché fa susseguire gli eventi e i colpi di scena troppo velocemente e, malgrado mi sia piaciuto abbastanza, non lo ritengo tra i migliori.

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      2. Sì infatti anche io sull’Uomo del Labirinto ho trovato questo difetto proprio insormontabile. Va bene il colpo di scena ma così forzi troppo la mano. Come lettrice mi sono sentita presa in giro.

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  4. Che post, caspita. Mi sono trovata d’accordo con te su un sacco di cose, ma ti rendo onore perchè le riesci a esprimere con chiarezza e brevità. Buon anniversario e complimenti! 🙂

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  5. Avatar I Meandri delle Nuvole
    I Meandri delle Nuvole

    Sono felice di non essere l’unica che non incensa Murakami: ho letto 1Q84 quando avevo sedici anni, dopo averlo chiuso ho completamente dimenticato la trama e ad oggi non ho ancora capito cosa volesse dirmi sto benedetto libro. L’unica cosa che potrebbe spingermi a dargli un’altra occasione (ma non adesso) è il fatto che molti suoi estimatori dicono che scriva libri molto diversi gli uni dagli altri per trama e atmosfere.

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    1. Ma ha fatto anchr cose buone ma anche il suo libro migliore lascia la sensazione di una superficialità più o meno evidente

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  6. Al punto 6 mi è subito venuto in mente Marquez.
    Sul punto 10 non sono d’accordo: non è fascismo. Semmai senso di colpa del maschio bianco che vuole far dimenticare al lettore il suo privilegio.

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    1. Mi sa allora mi sono spiegata male sul punto 10. Non è un problema del maschio bianco (che ha più il problema dello IO-MINCHIA quando scrive) ma della risposta che viene scritta per contrastarlo che a volte passa dalla parte del torto.

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      1. Ok, ma non è fascismo “farla pagare” al maschio bianco. O forse non ho capito bene io.

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      2. Diventa fascismo inverso quando diventa una vendetta, quando il maschio bianco viene mostrificato per partito preso, perché è un modo di ragionare ottuso che non ammette replica.

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      3. Ok, allora avevo capito… ma resto della mia opinione:-).

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      4. Certo certo ci mancherebbe mi spiace solo essermi spiegata poco chiaramente nell’articolo

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  7. Invece quali sono gli scrittori che sopporti? ^_^

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    1. Ahahah ci farò un articolo prima o poi

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  8. Io capisco che per vendere devi seguire i gusti del pubblico ma il punto 3 mi risuona particolarmente perché è un discorso che torna spesso con i miei: io non voglio seguire certi trend che vendono ma non hanno messaggi edificanti di fondo, anzi, diventano addirittura tossici. Nell’ultimo libro che ho scritto ho messo un sacco di scene volutamente esagerate e stupide che potrebbero andare bene per alcuni trend di Tik Tok, lo ammetto, ma il libro ha dei momenti veramente seri e delle riflessioni di fondo alle quali tengo. Quei momenti stupidi servono a smorzare la tensione. Se fai una cosa solo per vendere i lettori se ne accorgono e alla fine si sentono presi in giro, alla lunga ti si ritorce pure contro secondo me.

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    1. Sì devi saper conciliare col messaggio che vuoi dare.

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  9. Ottima classifica. E buon anniversario del blog! 😉

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  10. hai un fatto un anno del blog?^^
    o del format, non ho capito

    in ogni caso è un traguardo

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      1. Solo 1 anno?? Complimenti ^^

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  11. Applausometro alle stelle sulla numero 10!

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  12. Metto il mio like con riserva, in quanto alcuni di questi 10 (cito solo Calvino ed Eco) non sono affatto da buttare, anzi nel suo essere paradossale al massimo il primo per certi aspetti ti somiglia, per me è un complimento, bada ben! lol

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    1. Ma mi fai solo che un complimento se mi paragoni a Calvino assolutamente, l’insulto per me sarebbe Eco ahahahaha

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  13. Tanti auguri per il tuo primo anno di blog e complimenti! Non sempre sono d’accordo con quanto scrivi, ma da quando ti ho scoperta ti leggo super volentieri, hai una penna sferzante e piena di carattere che mi diverte tanto quanto mi fa riflettere. Come ha già scritto qualcun altro, sarei curiosa di conoscere i tipi di autori che invece ti convincono 😀

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    1. Grazir mille! Ci sto lavorando su quell’articolo prima.o poi lo pubblico!

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  14. Gli autori che soprattutto non apprezzo sono quelli che vogliono vincere premi a tutti i costi. L’opera perde di spontaneità e diventa quasi un esercizio di stile.
    Oh, hai citato perfino quell’atrocità di Velma. Tralasciando che non c’entra nulla con Scooby-Doo ma il metodo che utilizza per parlare di minoranze è completamente sbagliato e ricco di odio. È tutto di più sbagliato possa esistere.

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    1. Sì si vede il libro scritto per il premio così come si vede il film costruito per l’Oscar.

      Sì poi cosa c’entrasse Scooby-Doo nella lotta dei diritti delle minoranze rimane un mistero.

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  15. ottima recensione… Eco è giustamente un tuo chiodo fisso! Io lo definisco oramai un sola erudito. categoria Premio Strega: non dimenticherei mai un incompetente totale come Desiati.

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    1. Di Desiati ho recensito abbastanza male il su Spatruati che trovi qui https://libriitaliani.wordpress.com/2023/01/31/perche-non-leggere-spatriati-di-mario-desiati/.

      Anche se ho detestato molto di più il Colibrì di Veronesi

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  16. […] la serie degli scrittori che detesto che lascio qui https://libriitaliani.wordpress.com/2023/02/14/10-tipi-di-scrittori-che-detesto/ mi sembra anche giusto fare la serie degli scrittori che […]

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