Perché il Mago di Oz non è all’altezza

La letteratura per infanzia è sempre stata costellata di piccoli e grandi capolavori. La nostrana ha come caposaldo “Pinocchio”. Quella più anglofona ha capolavori come “Alice nel Paese delle Meraviglie” e “Peter Pan”. Sono opere apparentemente semplici, che hanno però creato figure che si sono radicate nel nostro immaginario. La lettura superficiale ha creato maschere e archetipi. Ma queste storie possono essere lette anche sotto forma di metafore. Le interpretazioni di “Alice nel Paese delle Meraviglie” sono molteplici e spesso anche in contraddizione tra di loro. “Peter Pan” addirittura è un archetipo per la psicologia, nonché narrativo. Sono storie talmente complesse nella loro semplicità che hanno aperto dibattiti e trattati di filosofia.

E poi c’è “il Mago di Oz”. Opera che ha suo modo ha segnato un’epoca, anche grazie al film con Judy Garland che è entrato di diritto nell’immaginario collettivo. Ci sono figure fumettistiche come lo Spaventapasseri oppure l’Omino di Latta, per non parlare della Perfida strega dell’Ovest, talmente protagonista da essere stata trasformata in protagonista in opere come Wiked oppure anche in C’era una volta.

Dorothy è una novella Alice, che atterra con una casa volante trasportata da un tornado, e ha le scarpe d’argento. Il Mago di Oz promette di esaudire qualsiasi desiderio quando è solo un ciarlatano. Alcuni ci hanno voluto leggere una metafora dell’America di allora, e il Mago di Oz sarebbe il Presidente degli Stati Uniti. Può essere. Di fatto la storia a differenza dei suoi illustri predecessori, rimane troppo in superficie e non riesce a essere incisiva come loro.
Le scelte stilistiche, il design dei personaggi, sono tutte cose interessanti. Ma pecca di profondità. E di complessità nella semplicità. Insomma di tutto ciò che ha fatto prosperare il racconto per bambini.

39 risposte a “Perché il Mago di Oz non è all’altezza”

  1. Il Mago di Oz non mi ha mai convinta. Un anno leggevo il libro, non era stato scelto da me, in una classe prima media dove stavo facendo una supplenza, e ricordo che non mi piaceva per nulla. Il film è bello esteticamente e ha una splendida colonna sonora.

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    1. Il film è una pietra miliare, anche solo per la canzone Somewhere over the Rainbow

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      1. Ti consiglio il film Judy anche, se ti è piaciuto il Mago di Oz

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  2. Ho letto i primi due libri. Soprattutto nel primo ho visto anch’io come un “remake oltreoceano” di Alice. Non sono male, ma effettivamente mancano di mordente.

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    1. Senza metafora purtroppo la fiaba perde spessore.

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  3. Ti dirò a fine lettura di Peter Pan, ma io credo che “Il meraviglioso mago di OZ” non sia solo una metafora, ma sia un’allegoria più ampia: la strada di mattoni gialli, la città di smeraldo rimandano a qualcosa di più di una semplice visione cromatica (e, ti dico, faccio fatica anch’io a coglierla, ma so che c’è, lo sento); così come certe scene in cui il leone-fifone compie gesti corraggiosi al limite dell’ardito o lo spaventapasseri è quello che ha più buon senso di tutti in tante occasioni; o il taglialegna di latta, che pur di avere un cuore vero compie azioni d’amore davvero sopra le righe.
    Insomma, quelle che sembrano “macchiette” sono in realtà un invito a guardarsi dentro e cogliere quello che già c’è, anche se nell’apparenza sembra mancare.

    Probabilmente Carroll ha “una marcia in più” e sa nascondere meglio agli occhi “profani”, però… beh, insomma: secondo me c’è tanto da leggere, anche sotto la superficie. 🙂

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    1. Io infatti la reputo un’opera dignitosa, però ecco secondo me soffre del paragone con altre più illustri alle quali si accosta.

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      1. Probabile… e so che letto il lingua originale, Carroll, dev’essere proprio qualcosa di superiore.

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      2. Eh carroll purtroppo perde tradotto così come immagino Pinocchio perda tradotto in inglese. Io sono troppo innamorata di carroll quindi poche cose secondo me sono alla sua altezza

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      3. Non credo tu sia l’unica: ne conosco altri che hanno la tua stessa “malattia” 😀

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  4. Vedere Zardoz di John Boorman.

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    1. Ma sai che mi sa di averlo visto da piccola

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      1. Film per amatori. Sean Connery era al primo tentativo di disfarsi di Iamesbonde.

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      2. Fu un firme che non lo capibbi subbito. Ma con l’avvento della demenza penile ho ampiamente rivalutato.

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    2. Il fucile è il bene lo sperma è il male” non mi sembra una novel per l’infanzia

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      1. Allora lo confondo con un altro film

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      2. Zardoz, fil di fantascienza del 1974 con Sean Connery. Se non lo hai visto è da vedere, anche solo per cultura. Ricordo che rimasi molto perplesso allora senza decidermi se mi piacesse o no. Sicuramente un film unico, senza imitazioni. Lo dice anche il fatto che nessuno che io sappia ne ha mai fatto un remake.

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      3. per niente ma il mago di Oz é dentro Zardoz.

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      4. me lo riguarderò. E’ un bel film e starò piu attento alle citazioni

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      5. Figurati Sono 30 euro. Fattura o facciamo aumma-aumma?

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  5. Anch’io ci ho visto una versione transatlantica di Alice. Il libro non è malaccio, ma non all’altezza. Il film, malgrado sia fatto in maniera stupenda per l’epoca, mi ha sempre emanato una fortissima negatività. Sensazione confermata negli anni tramite le decine di storie provenienti da quel set maledetto.

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    1. Ma semplicemente è un classico, ma non ha la spinta per essere un grande libro come Alice o Peter Pan.

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  6. Personalmente ho apprezzato l’unico libro che ho letto, il primo. Sicuramente più di Pinocchio, in cui vedo lo stesso problema diseducativo dei Promessi sposi (non fare mai di testa tua perché sbaglierai; nel caso di Pinocchio, più che affidarti alla Provvidenza, affidati sempre a ciò che ti dice chi è venuto prima, ne sa automaticamente più di te).
    Certo, il messaggio del Mago è più semplice (non sputare sulle cose semplici e su ciò a cui sei abituata per pura noia) forse mirava più a intrattenere o persino a spaventare, piuttosto che ad avere altri livelli, ma non ogni fiaba, favola o racconto per bambini deve essere per forza un cammino iniziatico.
    Può starci che una persona preferisca altro, tra le cose pensate per bambini, il Mago di Oz non è nemmeno una delle mie preferite, ma l’apprezzo nella sua semplicità 🙂

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    1. Adesso tra Pinocchio e Promessi Sposi c”e il mare in mezzo. Il mago di OZ ha un messaggio più americano ( nessun posto è come casa e i politici sono ciarlatani)

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      1. Li trovo diseducativi in maniera simile, pur raccontando storie diverse.
        Riguardo al messaggio, ci sta e non ci sta, in fondo all’inizio la vita di Dorothy viene mostrata come incredibilmente scialba e noiosa, e non è che le ultime pagine cancellino le prime, si limitano a creare sfumature diverse (volendo, si può leggere anche come “meglio questa noia che rischiare di crepare” ^^ ).
        Riguardo al Mago come politico, ci sta. Ma era praticamente visto come un dio o un messia dagli altri abitanti di Oz, perciò ci vedrei anche una critica religiosa.
        Non ci metterei la mano sul fuoco, magari a Baum non fregava nulla di dire tutto ciò, non ho letto altro di suo o su di lui.

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      2. La lettura più comune del mago di Oz, diciamo quella più accettata, è che lui sia una metafora del presidente degli Stati Uniti. Poi sicuramente ci saranno altre letture altrettanto valide.

        La morale di Pinocchio è totalmente diversa da quella dei Promessi Sposi, secondo me, per una serie di motivi.

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  7. Ho un rapporto controverso con Il Mago di Oz principalmente per motivi autobiografici: sono cresciuto in un piccolo paese e l’ho odiato ogni giorno dei troppi anni che ho vissuto lì, per cui sentirmi dire che “there’s no place like home” e di doversi accontentare del proprio cortiletto senza cercare nulla di meglio al di fuori mi ha sempre fatto venire l’orticaria come messaggio, oltre a essere incredibilmente miope, secondo me. E’ come se ti dicesse di stare al tuo posto e accontentarti di quello che già hai senza desiderare nulla di più, e onestamente proprio no, non ci sto.

    Nonostante questo rimane, per me, un libro e un film valido per quanto piuttosto particolare: il viaggio di formazione, più che di Dorothy, è dei suoi amici, lei è soltanto il catalizzatore del cambiamento e della rivoluzione che prende piede a Oz (la morte delle streghe cattive e la scoperta del Mago). Sono d’accordo con la metafora del Mago come una figura politica, ma ha ragione anche Gracula nel sottolinearne la natura mistico-religiosa; diciamo che Baum, con la sua figura, se la prende con tutte le autorità organizzate, laiche e religiose, che tutto sommato spesso non sono così diverse, purtroppo.

    Il Mago di Oz ha sicuramente meno livelli di interpretazione di quanti ne abbiano Alice o Peter Pan, proprio perché il suo messaggio è molto più esplicito e i suoi simboli molto più univoci; è poi a tutti gli effetti un romanzo, con una struttura ben definita e tradizionale, dove invece sia Alice che Peter sono romanzi quasi a episodi e giocano molto di più sul surreale e l’onirico. Si potrebbe prendere come esempio del fatto che gli inglesi, comunque, lo fanno meglio!

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    1. Guarda secondo me gran parte della sua fortuna l’opera la deve al film che fu importantissimo, pieno di tecnologia e colori, oltre che di canzoni memorabili e invenzioni visive geniali. Di sostanza però c’è ben poco.

      Il mago di Oz sicuramente ha un qualcosa di mistico, una specie di culto della persona quando in realtà è solo illusione.

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  8. Riflessioni interessanti. A me personalmente “Il Mago di Oz” è piaciuto sempre molto più di Alice, che ho trovato troppo complesso per poterlo apprezzare. C’è anche da dire che Baum scriveva per lo più musical e opere teatrali e che questa era la stesura di una storia che era solito raccontare ai figli.. non mi stupisce che il musical abbia fatto più successo del libro! (Cosa che peraltro vale anche per Wicked!)

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    1. De gustibus. Personalmente per me Alice è imbattibile. Riconoscerai che senza Alice non avremmo avuto nemmeno il viaggio di Dorothy. Poi se preferisce la seconda tranquilla, questi sono i miei gusti, nessuno mette in discussione i tuoi, si fa per parlare.

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  9. Il film è molto bello.
    Il libro non lo so.

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    1. Film capolavoro.
      Libro una favola decorosa

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  10. Il Mago di Oz, è mi riferisco ai libri, è molto simpatico, ma si ferma lì. Mentre Alice, Peter Pan e Pinocchio hanno diversi livelli di lettura e hanno tematiche che possono essere universali, il Mago di Oz è una semplice avventura, un viaggio per scoprire se stessi, ma più di quello non approfondisce. Un vero peccato perché aveva del grande potenziale.

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    1. Si una buona avventura alla quale manca però quel qualcosa in più

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