
Eternal War ha catturato la mia attenzione perché per la prima volta ho visto in libreria una saga italiana che non tentava di scimmiottare le saghe americane. Certo con la copertina poteva fare di meglio…
Comunque.
Ambientato nella Firenze del Trecento, Eternal War si muove su due binari paralleli: la battaglia tra esseri viventi e quella tra spiriti familiari che vegliano su di loro in un altro mondo.
E’ senza dubbio originale. Tenta di avvicinare il noioso romanzo storico che io personalmente non sopporto più, a qualcosa di più moderno che non ha una chiara definizione. Il risultato è un romanzo che sicuramente funziona. Ha uno stile scorrevole, dal sapore contemporaneo e per niente ampolloso o noioso. E’ un libro che si adatta a essere letto nelle scuole, ad esempio, al posto del solito Nome della Rosa, perchè concilia accuratezza storica e intrattenimento.
Tuttavia non è privo di difetti. Ho l’impressione che per quanto si sforzi di essere originale, non faccia veramente un salto nel fantastico, ma rimanga in sospeso a mezz’aria. E’ poco organico nel complesso, non riesce a darmi l’idea di un romanzo unitario, essendo bipartito su questi due giganteschi binari del realistico e dello spirituale.
Il suo lato più forte è secondo me l’empatia verso il protagonista, Guido Cavalcanti. L’idea di una famiglia spezzata e della sua perdita è la parte in cui il romanzo funziona di più.
Non so se leggerò i seguiti. L’ho trovato interessante, ma non eccezionale. Può essere un problema per quello che si propone come inizio di una saga. Tuttavia è un buon compromesso tra quello che l’italiano medio riesce a leggere, con un’apertura a fantastico per i più giovani.
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