Ciao a tutti miei carissimi lettori, ancora una volta sottopongo al vostro giudizio un mio altro racconto, sempre sulla falsariga di quello che avevo pubblicato un po’ di tempo fa. Anche questa volta non siate gentili con le critiche, anche perché ammetto che questo racconto è stato revisionato meno volte del primo e sicuramente ha molte più imperfezioni.

PARTE 1
Molto tempo ho passato nelle tane dei ghiri.
Pregando che il problema si risolvesse da solo, così come era apparso. A negare a me stessa quello che avevo visto, quello che i miei molti occhi avevano visto.
-Non voglio morire- pensavo -non voglio morire- e me lo ripetevo, la testa premuta a terra, gli occhi chiusi. Immaginando che quello che avevo visto non fosse reale.
So che questa è la mia versione delle cose. E so che non sarà mai abbastanza veritiera per quanto io mi sforzi di essere oggettiva. Molte cose che ho fatto sono ingiustificabili. Ma mi interessava salvare tutti, mi interessava davvero. Non so nemmeno io perchè dopotutto, che avevano mai fatto loro per me? Però si trattava di una questione non personale e non negoziabile.
Già una volta ero tornata al Prato dopo l’esilio. E non era andata bene. Avevo raccolto tutto il coraggio che avevo e non era servito a niente.
L’Unica che comandava tutte le Fate del Verde allora era Aster, la mia sorella di Giardino.
Aster era una persona a parole. A parole si definiva una brava persona, e a parole governava sul Prato. E io sapevo che era una persona a parole. Del tipo che ti promette che ti donerebbe le proprie ali se tu dovessi per qualche motivo perderle, del tipo che si definisce generosa e coraggiosa. Ma a fatti Aster era piuttosto debole. Me ne resi conto allora, quando scelse di ignorarmi.
Io del resto sapevo che non ero adatta al Prato, e sapevo anche che andarmene di lì era stata la scelta giusta. Al contempo ancora ero stata presa dalla nostalgia per il Prato, nonostante la crudele compagnia che avevo ricevuto lì. E ancora non avevo una casa , una tana, un posto dove stare. Forse tornai anche perchè mi sentivo sola. Ed ero rimasta lontana da Aster abbastanza tempo da dimenticare che era una persona forte solo con le chiacchiere. Se doveva agire davvero, Aster era buona solamente a lamentarsi di come la sorte fosse stata ingiusta con lei. E questo per un’Unica delle Fate del Verde può essere un grosso problema.
Ma c’è voluto del tempo prima che persino io, pur con tutti i miei occhi, mi accorgessi di ciò. Me ne ero già andata dal Prato e vivevo con i selvatici, un po’ dove capitava, all’ombra degli alberi e lungo il fiume. Ancora non mi avevano accolto tra loro i ghiri. Ero molto arrabbiata , mi divertivo a tiranneggiare le creature del bosco. All’inizio lo feci per fame, poi ci presi gusto. Ricordo che infastidivo quelle più grosse di me, mentre quelle piccole le inseguivo col bastone. I miei preferiti erano i talpe e ghiri, e anche gli insetti.
Li cacciavo fino al fiume. Ogni tanto ne uccidevo qualcuno. Ma al fiume mi accorsi che non ero la sola, nè la più cattiva.
Fu la prima volta che il problema si presentò davanti ai miei molti occhi. Non pensai a quanto odiassi il Prato, e tornai quando già a quel tempo Magnolia era diventata un Spirito delle Anziane, e Aster era già Unica. Quel giorno ho aspettato per ore che Aster tornasse nel tronco d’albero in cui viveva. Non volevo vedere le altre Fate che mi avevano respinta. Ma Aster non ascoltò le mie parole. Sminuì la cosa, e a furia di riepetersi le sue chiacchiere, forse arrivò persino lei a crederle vere. Aster modifica la realtà anche nella sua testa, pur sapendo di raccontarsi delle favole.
Fu così che capii che era una persona a parole.
*
Che cosa avevo visto?
Non mi piace ricordarlo. Mi fece orrore.
Loro stavano costruendo i nidi dove non potevano, questo già lo sapevo, ma non pensavo si fossero spinti tanto avidamente, tanto lontano. I Giganti sono pericolosi. Perchè distruggono tutto e sanno di farlo, sanno come farlo bene. Ogni loro passo, ogni loro respiro, ogni loro azione, è fatta per distruggere. Se fossero buoni o se qualcuno avesse loro insegnato ad essere buoni, sarebbe tutto diverso. Se ne starebbero in pace senza muoversi, distesi sul manto di erba. Si lascerebbero morire in silenzio, nella buona pace della natura. Ma loro non ne sono capaci.
Io un po‘ li capisco. Anche io sono fatta per distruggere. Lo so. E ho scelto per tempo di dormire nelle tane dei ghiri perchè ho pensato fosse meglio così. Ma io ho una coscienza di fata, che è una coscienza diversa. Loro non hanno niente. E questo mi impedisce di giudicarli troppo severamente. E’ come se fossero ciechi e sordi, come se non si rendessero conto di quello che fanno.
Noi Fate Verdi non siamo mai state in guerra con nessuno, menchemeno con i Giganti. Non ne avremmo motivo, e poi ci distruggerebbero con poco, noi abbiamo le dimensioni di una cicala, loro sono troppo più grandi di noi, e sono più cattivi. Li abbiamo sempre evitati, e rispettati certo. Ahimè, per la loro forza in parte venerati. Da sempre si sono presi il territorio senza neanche dover chiederci di andarcene. Il Prato un tempo era molto più esteso, prima che arrivassero loro. Non dico che sono cattivi solo perchè distruggono tutto. Quello lo fanno quasi inconsapevolmente, è nella loro natura. E io non posso giudicare la natura di nessuno. Non posso proprio.
Però posso dire che lo fanno con cattiveria. Perchè prendono più di quanto serva loro. Senza nessun motivo. Perchè non cacciano solo per mangiare, ma per uccidere. Sono una strana specie.
I loro nidi distruggono tutto, spezzano le montagne, e rompono gli argini dei fiumi. Le creature e gli alberi soccombono al loro passo. Sono forti e potenti e niente si può fare nei loro confronti.
Una sola cosa si potrebbe fare per contastarli: ucciderli tutti. Anche uno solo di loro, è capace di mordere. Mordono tanto, è così che distruggono tutto.
Lo dissi ad Aster «Dovremmo ucciderli tutti» ma non era capace Aster di contemplare la morte per mano nostra. Ne di gettarsi in una battaglia senza speranze. Non volle spezzare la nostra natura senza alcuna possibilità di vittoria.
Noi siamo Fate del Verde. Siamo Fate di Primavera. Non possiamo fare qualcosa del genere, non ne siamo capaci.
Non tutte perlomeno.
Io appartengono a una categoria a parte, posso definirmi un errore, un qualcosa che non dovrebbe esistere in natura.
C’è un motivo se me ne sono andata.
41 risposte a “Le Creature del Verde- Parte 1”
🙂 … quanti colori notturni! Poi ci torno…
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colori notturni?
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chiamo così gli eventi forti nel notturno magico…
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la tana…il rifugio…l’orrore…
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più che notturno, io pensavo più all’idea di reietto, non so se mi spiego, di qualcuno che vive ai margini della società e vede cose che gli altri non vogliono vedere
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capito… comunque , ribadisco, per “colori” intendo la forza della scrittura ad inventare situazioni… ma, ribadisco anche, rileggerò come ho fatto con l’altro 🙂
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L’altro l’ho tolto che lo vorrei sistemare un po’. Ma siamo da quelle parti. Grazie mille comunque per l’attenzione, dico davvero
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sempre si torna sulle cose….cancellare sovrapporre arricchire… 🙂
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spero solo di non rimediare agli errori con altri errori
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errore/errare/viaggiare/scoprire nelle tenebre del fantastico non c’è altro modo
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Sembrano pensieri di una creatura del mondo parallelo.
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In realtà Gin lo è, sotto una certa luce…
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In realtà? Quale? 😘
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eh eh, adesso ti tocca leggere la parte successiva per saperlo
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Beh, aspetto… 😀
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La narrazione è buona, il ritmo anche. Adore le fate, ma, se ho capito bene, sarà un racconto crudo?
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Allora, credo dipenda molto dalla tua sensibilità, che è soggettiva, non ci saranno squartamenti di sicuro ecco. Detto questo per me è stato molto doloroso scriverlo
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Sembrava infatti una cosa non molto facile. Ma date queste circostanze, sei stata brava a riuscire gestirla e a creare una narrazione del genere.
Anch’io ho creato le fate verdi per una mia fiaba, quella che vorrei mandare ai concorsi letterari, ma sono molto, ma molto, più zuccherose-pacioccose.
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Ah sì? Mi farebbe piacere leggerle. Io purtroppo scrivo cose di una lunghezza che non si adatta tanto ai concorsi letterari…
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La mia fiaba preferita è luna undici fogli A4. Purtroppo anch’essa non sarebbe molto accettata. Ma tu hai mai partecipato a qualcosa? Io vorrei, ma comprendere e seguire tutte le regole, mi manda nel pallone.
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Guarda io ho provato il Premio Hypnos, perché era uno dei pochi fantasy con la lunghezza giusta, anche se non è andata bene. Devo dire che il livello dei racconti era veramente alto. L’unica cosa da tenere d’occhio alla fine sono il numero di battute e il formato (inteso se PDF o Word).
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Si cresce ogni giorno e sembra che tu sia sulla buona strada. Pensi di poterci riprovare in futuro?
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non lo so ancora, ho tanti progetti per la testa, forse troppi
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Bellissimo!! Mi è piaciuto un sacco, non vedo l’ora di leggere il seguito, la protagonista, la storia, l’ambientazione sono super, già adoro tutto!!! 😉
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Grazie mille!
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Una situazione decisamente interessante. Apprezzo molto la protagonista, ben caratterizzata e particolare e anche la questione dei Giganti è l’indecisione di Aster. Anche il tuo stile è migliorato soprattutto la punteggiatura. Complimenti!
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Davvero? E io che pensavo di aver pasticciato di più in questo racconto , anche se cronologicamente l ho scritto dopo il primo che hai letto. Comunque grazie mille!
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In realtà no. Hai fatto davvero un bel lavoro e, appena mi sarà possibile, recupererò con piacere la seconda parte.
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Grazie mille!
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[…] Per chi se la fosse persa ecco la parte 1 https://libriitaliani.wordpress.com/2022/06/14/le-creature-del-verde-parte-1/ […]
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[…] Siamo arrivati alla fine anche di questo racconto, grazie a tutti per l’attenzione e i preziosi commenti!Vi lascio qui i link per le prime due parti. https://libriitaliani.wordpress.com/2022/06/14/le-creature-del-verde-parte-1/ […]
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ah mi sa essere un racconto ecologista 😁
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Si, è nato come risposta a una certa ansia che avevo nei confronti del pianeta terra
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ti consiglio in generale: se vuoi trasmettere un messaggio non sbatterlo così in faccia allo spettatore o al lettore
usa maggiormente il linguaggio figurato
sto leggendo le altre due parti^^
ti sei vista Il labirinto del fauno? gli occhi alle mani e le fatine piccine richiamano quella iconografia 🙂
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Si l’ho visto, ma non pensavo a quello in realtà quando l’ho scritto, forse è stata un’influenza abbastanza indiretta.
Eh purtroppo a volte con il linguaggio figurato ho il problema contrario, cioè che lo codifico talmente tanto che poi nessuno lo capisce (vedi il problema delle Creature della notte, dove molti non avevano capito il parallelo con le api)
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quello mi manca
se vuoi linkamelo che domani lo leggo
con il lavoro serale dormo anche tanto e quindi ho pochissimo tempo per il blog & i blog -_-
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Per ora l’ho tolto che lo sto sistemando, però appena ci sono lo ripubblico. Grazie mille per l’interessamento !
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ma secondo me potresti lasciarlo
siamo blogger, non abbiamo la pretesa di essere autori; nemmeno quando starò studiando alla scuola di cinema avrò la pretesa di essere professionale sul blog
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mmm ci penserò
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Beh, di critiche non mi pare che ne servano, per ora: un racconto che nasce da qualcosa di fantastico e di fortemente reale. E la prima persona del racconto è lucida e obiettiva… O almeno ci somiglia parecchio 😊
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Grazie mille!!!!
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