
[ATTENZIONE SPOILER]
Sirius Black è uno dei grandi personaggi di Harry Potter.
Nei film ci viene presentato come uno zio figo che Harry ammira e che stima. In parte è così anche nei libri, ma credo che i film abbiano appiattito molto un personaggio come Sirus Black, così complesso e sfaccettato.
Sirius Black è un ragazzino che odia la sua famiglia. Una famiglia che capiamo essere ricca di soldi e povera di affetti, con questa madre giunonica e tirannica, che inculca ai suoi figli il buon vecchio razzismo dei maghi. La madre di Sirius è un’ ombra sempre presente in tutta la sua vita. Anche da morta riesce a torturarlo tramite il suo quadro si trova nella sede dell’Ordine della Fenice, l’appartamento di Grimmuld Place che era la sua vecchia casa. Anche il solo ricordo i lei fa infuriare Sirius, ricordo del quale non si libererà mai.
Sirius conosce James Potter sull’Espresso per Hogwarts. Subito sono in sintonia, subito alleati contro Piton. Sì, la loro unione veniva anche dal bullismo che perpetravano ai danni di Piton. James Potter era un figlio unico viziato e superbo. E Sirius Black era anche più cattivo, perchè cresciuto in una famiglia priva di affetto.
Una famiglia dalla quale scapperà, per rifugiarsi dai Potter, dove è sempre il benvenuto.
James è la sua famiglia, è il fratello che si è scelto.
E quando la minaccia di Voldemort incombe su di lui, è lui che offre Peter Minus come Custode Segreto (una magia in grado di nasconderli) per Lily e James. Pensa che così saranno più al sicuro, affidando la loro fiducia a un insospettabile.
Ma Lily e James vengono consegnati da Peter e uccisi da Voldemort. Quando tutti pensano che sia stato Sirius a tradirli, Sirius ride, istericamente, comprendendo di essersi lasciato fregare da una nullità come Peter Minus.
Sirius Black, giovane bello e superbo, mago di enorme talento, nato in seno alla una delle più nobili famiglie dei maghi, finisce ad Azkaban, e dovrà rimanerci per dodici anni, sapendo di aver causato la fine del suo amico più caro.
Il Sirius che conosciamo noi è quello che ha perso dodici anni. Che non è cresciuto, non è diventato adulto. La cui bellezza si è consumata, e la cui mente è stata torturata dai terribili Dissenatori, che non sono altro che lo spettro della più brutale depressione.
Quel Sirius lì è un Sirius che vorrebbe tornare a vivere, essere l’uomo d’azione e coraggioso che è sempre stato. E che non potrà essere, perché ricercato, nonostante la sua innocenza.
Harry vede in lui un padre, ma Sirius cerca il suo amico. Non è emotivamente disponibile per altro, perché non è mai cresciuto davvero.
Sirius trascorre la sua vita a Grimmauld Place, la casa da cui è dovuto fuggire, con tutti i brutti ricordi che la accompagnano. Senza poter agire, ancora una volta consumato dai ricordi e da una vita che non ha potuto vivere. E che non potrà vivere.
Non può resistere al voler salvare Harry, nè all’azione, lui che è un uomo d’azione poco incline a seguire le regole.
Così lo segue al ministero e trova il Velo ad attenderlo. Colpito da una maledizione mentre distratto, fa lo sbruffone come suo solito.
E ride, nella morte. Dell’isterica risata che si impadronisce di lui quando capisce di essere stato ancora una volta fregato, per essere stato troppo spavaldo. Ucciso da un membro della sua stessa famiglia, la famiglia dalla quale è sempre scappato. Dopo aver confuso il figlio di James per James.

Avremo occasione di vederlo un’ultima volta, grazie alla Pietra della Resurrezione. Come fantasma, dal regno dei morti, tornato bello e vigoroso, accompagnerà insieme ai suoi amici Harry alla morte, rassicurandolo, dicendogli che sarà più veloce che addormentarsi. Forse per una volta finalmente in pace.
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