
Alice In Wonderland è uno di quei film che mi ha folgorata quando l’ho visto per la prima volta. Da accanita lettrice dei libri, e da accanita amante di Tim Burton, mi colpì. L’inizio secondo me è altissimo cinema. Alice cresciuta che sogna, che è un outsider in un mondo ingessato e vittoriano, contraltare pallido e celeste della Regina Rossa, sanguinaria e crudele, molto più della sua controparte cartacea.
Moltissimi personaggi erano resi alla perfezione, con questo tono marcio di un mondo che non ha più meraviglia ma solo decadenza.
Geniale l’idea di trasformare la meraviglia dell’infanzia nella decadenza dell’adolescenza. Di un mondo dal quale non riesci a svegliarti.
Il Cappellaio Matto è iconico e tragico. Interpretato dalla meravigliosità di Johnny Depp.

Mia Wasikowska era incantevole e al contempo inquietante come Alice cresciuta dovrebbe essere. Meraviglioso il tocco di classe delle occhiaie perenni, che segnano la stanchezza di un sonno ormai sempre turbato. La testa grossa della Regina Rossa diventa il suo cavallo di battaglia, complesso che giustifica i suoi atti violenti.

E ancora la Regina Bianca di Anne Hataway, sensuale e sciocca, troppo debole e svampita come quella del libro.

Tutte cose apprezzabili.
Ma il problema è che a metà film il film si trasforma da un viaggio dell’outsider al viaggio dell’eroe. Con tanto di profezia, armatura e spada. Poteva essere una scelta intrigante per rimodernare una principessa Disney. Ma Alice non è una principessa Disney. Alice è caos privo di senso. E’ l’assurdità del mondo contemporaneo, con bianconigli prossimi all’esaurimento, porte impassabili, té tra folli, brucaliffi che non si rendono conto di parlare con bambine e maratonde.
Non è una storia lineare in cui il caos viene ordinato, e poi dominato. Non puoi renderla tale, è un errore madornale.
Addirittura il Jabberwock- Ciciarampa viene trasformato da filastrocca nonsense a mostro. Tutto ciò è emblematico. Il nonsense di Alice diventa nemico e viene ucciso.
Distruggendo così il senso stesso dell’opera.
Opera fuori dal tempo, che sfogliava calendari con un solo giorno, lunedì. Un’ opera che fuori dal senso logico, che contava sei cose impossibili prima di fare colazione.
21 risposte a “Perché Alice In Wonderland non ha capito niente”
Il viaggio insensato di Alice, ne avevo scritto giusto ieri per la carta, non so se finirà sul blog. Ma è il viaggio sul nastro di Moslin, e sì, Tim Burton non l’ha colto.
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Che peccato per un genio come lui
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La società dello spettacolo.
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In effetti è un film che non mi ha convinto.
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Non mi è piaciuto per niente. Non salvo proprio nulla. E sì che avevo grandi aspettative, visto che è il mio libro preferito in assoluto.
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Ti dico a me piacque appena lo vidi, però a ripensarci aveva tanti tanti difetti
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Riconosco la validà e l’influenza di Tim Burton, ma i suoi film non hanno quasi mai incontrato il mio gusto.
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Io personalmente lo amo tanto per la sua poetica dell’outsider. Però negli ultimi tempi si è un po’ perso fatta eccezione per Dumbo
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Forse l’unico film che ho davvero apprezzato è stato La Sposa Cadavere. Poi poche altre eccezioni.
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Si quelli di animazione, ho anche apprezzato La Fabbrica di Cioccolato perché ci sono cresciuta
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Quato succede quando un regista di livello vuol mettere la sua personale narrazione dentro un’opera che non ne ha bisogno.
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Ma ci stava anche mescolare la propria visione a un’opera tanto particolare. Il problema secondo me è la produzione Disney che ha voluto inserire determinate cose, e una sceneggiatura troppo canonica che ha cercato di dare un senso a ciò che senso non ha.
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È il film che mi ha fatto sviluppare una cotta assurda per Johnny Depp che ho tutt’ora, dico solo questo 🤣🤣 a me piacque ma so che lo hanno stroncato malamente in tanti
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Anche a me piacque molto, mi entusiasmò tantissimo. Io stranamente però non ho mai avuto la cotta per Johnny, l’ho sempre visto come un fratello maggiore che mi fa ridere
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L’inizio e la fine del film sono stupendi, sono alto cinema e dimostrano che in realtà Burton ci sapeva fare. Però era un film su commissione, era un blockbuster della Disney e quindi dubito che Burton abbia avuto molte libertà. Il problema della pellicola sta proprio nel centro come hai detto tu. Profezia? Eroe? Questo non ha nulla a che fare con Alice.
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No infatti immagino che la Disney abbia fatto il suo. Però al di là dei problemi di trama, penso Burton abbia avuto problemi anche a gestire gli effetti visivi e tutto queln3D post prodotto
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Il design in generale mi piace ma il digitale a mio avviso soffocava tutto. Sarebbe stato meglio utilizzare più set e soprattutto effetti artigianali anche perché quel tipo di digitale tende a desatirare molto la fotografia.
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Eh sì, secondo me Burton dal 2000 in poi ha avuto problemi con gli effetti visivi
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Anche perché si tende a usarli molto di più perché costano di meno rispetto a quelli artigianali (che sono aumentati molto).
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Si si, non so se poi hai visto il suo remake di Dumbo. Quello mi è piaciuto tanto invece
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Sì, quello è uno dei pochissimi remake live-action della Disney che ho veramente apprezzato. Ci feci una recensione molto tempo fa. Se ti interessa ecco il link: https://mymadreams.com/2020/01/27/dumbo-film-2019/
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