Shrek e Ciuchino sono il culmine del ragionamento della prima Dreamworks. Un ragionamento che mirava a spogliare l’animazione della relazione tra principe e principessa Disney, per inserire un tipo di rapporto diverso.
Non necessariamente meno importante, ma diverso, ossia quello dell’amicizia maschile. Il bromance per intenderci. Perché il bromance è stato la base per quel tipo di comicità sboccata alla “Animal House”, di John Landis.
Uomini scemi che fanno casino, e quindi fanno ridere.
Ecco Shrek e Ciuchino arrivano dopo Miguel e Tullio, dopo Ramses e Mosé. Amicizia atipica perché composta da un solitario misantropo e da uno strambo irritante.
Ciuchino si attacca a Shrek perché è diretto, perché è onesto, e non lo molla più nonostante venga costantemente trattato male.
Questo tipo di relazione, che sembrerebbe fallimentare all’inizio, è anche molto vera. Perché questi due sono sempre sé stessi al cento per cento.
Si divertono insieme a prendere in giro Lord Farquaad, trovano una certa sintonia, si trovano sulla stessa lunghezza d’onda.
E infatti condividono un momento di intimità molto più vero di tanti altri all’interno della Disney.
Momento in cui capiamo le fragilità di Shrek. In quanto brutto e mostruoso, viene sempre giudicato, ed ha scelto la solitudine. E Ciuchino lo capisce perché in quanto irritante e strambo, anche lui è stato spesso rifiutato.
Per quanto disfunzionale questa amicizia è reale.
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