
Una delle idee più geniali della saga di Fairy Oak è senza dubbio quella delle fate-babysitter.
Le piccole fate -babysitter si prendono cura delle streghe bambine, finché quest’ultime non diventano abbastanza grandi. Poi devono andarsene.
Felì è una di queste, dal nome lunghissimo e difficile da ricordare, Sefeliceleisaràdirvelovorrà, è una fatina che si ritrova ad accudire le gemelle protagoniste a inizio saga. Ed è anche la nostra voce narrante. Tuttavia ciò che amo di più di Felì è che non è perfetta. E’ una prima della classe certo, ma fa anche errori banali e stupidi. Ad esempio pensa che volare sia una cosa normale, quindi non si rende conto della magia di Vaniglia.
Accostare fate e streghe in questo modo di solito non si fa. Sono due cose agli antipodi, proprio per una ragione stilistica. Tuttavia in Fairy Oak il tono scanzonato e leggero funziona. Anche perchè Felì è premurosa e materna, è il traghetto, la classica figura femminile che porta i bambini dall’età infantile a quella adulta. E’ colei che appunta tutto, quando le bambine iniziano ad avere altri interessi, a fidanzarsi e a provare emozioni più adulte, Felì deve andarsene.
Ma ha anche tanti difetti Felì, è permalosa, fa delle preferenze tra Vaniglia e Pervinca e soprattutto commette una serie di errori anche molto gravi. Per questo le vogliamo bene. E’ una di famiglia in fondo.
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